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Una viterbese resta vittima della truffa del qr-code ma i carabinieri identificato l’autore e lo denunciano. Si tratta di un 22enne residente in Veneto che, dopo aver contattato la venditrice di un generatore di corrente, si è accordato per il pagamento che, a suo dire, sarebbe dovuto avvenire utilizzando un “qr-code” che avrebbe generato il trasferimento di denaro.
La vittima, una 32enne della Tuscia, dopo alcune telefonare ha creduto nella bontà dell’operazione proposta, accordandosi per un prezzo di 500 euro da ricevere in due pagamenti. A quel punto, seguendo le istruzioni, ha fatto accesso alla sua home-banking e, dopo aver selezionato “ricariche e pagamenti”, ha inserito il pin, l’importo pattuito di 200 euro e un codice segreto comunicato dal truffatore. Risultato: ha ricaricato il truffatore della stessa cifra che pensava di ricevere e questo si è reso irreperibile.
Consapevole della truffa, la vittima si è rivolta ai carabinieri di Ronciglione che, dopo aver ricostruito con esattezza il sistema utilizzato, hanno proposto di ricontattare il presunto acquirente per chiedere un una restituzione, almeno parziale, della somma.
Il truffatore dopo alcuni giorni ha risposto alla mail della vittima e, certo di ottenere altro denaro, ha fornito le indicazioni per effettuare una nuova ricarica. Ciò ha permesso di scoprire che il bancomat di riferimento si trovava in Veneto. Così i carabinieri della Stazione di Ronciglione si sono messi in conttatto colleghi della Stazione di Spinea. Prima che la nuova truffa si potesse concludere, i carabinieri di Spinea, al telefono con i colleghi di Ronciglione, hanno identificato l’autore mentre cercava di prelevare il denaro. L’uomo è stato denunciato, come detto, e alla vittime sono stati restituiti i 200 euro. L’Arma, con l’occasione, ricorda che la truffa della PostePay o del bancomat nasce online, spesso e volentieri partendo dalle piattaforme di rivendita di oggetti di seconda mano.
Il modus operandi dei truffatori è sempre lo stesso: si mettono in contatto con la vittima che ha postato un annuncio online, dicendo di voler acquistare l’oggetto in vendita: l’oggetto in questione piace talmente tanto che il truffatore vuole acquistarlo senza nemmeno vederlo di persona e afferma, quindi, di voler effettuare subito il pagamento per poi mandare le istruzioni all’inconsapevole vittima.
«Quando viene proposto un tipo di pagamento nuovo o poco sicuro - raccomanda l’Arma - è sempre bene rifiutare e scegliere di farsi pagare con i metodi classici e, se ci si rende conto di essere stati truffati, la primissima cosa da fare è raccogliere quante più evidenze possibili (nome dell’account del truffatore, il suo numero, lo scambio di messaggi) e denunciare immediatamente il fatto ai carabinieri».