SANTA MARINELLA – Questa mattina l’amministrazione comunale ha celebrato il “Giorno del Ricordo”, ricorrenza istituita 21 anni fa per commemorare un altro tristissimo capitolo di storia della seconda guerra mondiale e ricordare gli eccidi delle vittime delle foibe e il martirio di tanti esuli istriani, fiumani e dalmati. La cerimonia si è svolta in un luogo simbolo ovvero il Parco Martiri delle Foibe che ha visto la partecipazione di numerose autorità militari, dell’Arma dei Carabinieri, della Capitaneria di Porto, della Guardia di Finanza, dell’Aereonautica Militare e della Polizia Locale, oltre alle associazioni di volontariato.

Dopo la deposizione della corona di alloro, seguita da un momento di raccoglimento e della benedizione di Don Salvatore Rizzo, la cerimonia è proseguita con un intervento della consigliera Maura Chegia. Un breve discorso nel quale, in rappresentanza dell’amministrazione cittadina, la Chegia ha voluto ribadire la sua ferma condanna di tutte le azioni di guerra fondate sulla discriminazione razziale e d’odio, dichiarandosi onorata di poter oggi ricordare le vittime delle Foibe.

Animata dallo stesso sentimento con il quale era stata celebrata la giornata della memoria, l’amministrazione ha voluto dare il giusto risalto ad un eccidio che forse, per troppi anni, è stato ingiustamente disconosciuto, ma che non dovrà essere mai più motivo di scontro politico.

“In questa giornata del ricordo – afferma il sindaco Tidei - non vogliamo solo commemorare gli esuli e chi è stato ucciso barbaramente e gettato nelle foibe, ma anche riflettere alla luce dei conflitti che ancora insanguinano il mondo, sulla necessità di diffondere anche tra le nuove generazioni, valori legati alla pace all’inclusione alla convivenza pacifica e al rispetto tra popoli di etnia e religione diversa. Le istituzioni pubbliche hanno il compito di promuovere la conoscenza delle storie e delle testimonianze dei sopravvissuti, affinché si contribuisca alla costruzione di una società più consapevole, unita e solidale”.

Alla celebrazione del giorno del ricordo, era presente e anche Diego Zandel, autore del libro “Autodafé di un esule”, che si è intrattenuto con Chegia e alcuni presenti per approfondire il tema degli esuli e delle vittime di un capitolo di storia ancora poco noto.

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