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Campanella pronta a suonare negli istituti scolastici di Viterbo e del Lazio.
Un suono che la prossima settimana darà l’avvio al nuovo anno scolastico con il ritorno in classe degli studenti venerdì 15 settembre, anche se per alcune scuole il rientro è previsto già martedì 12.
Ma come si apre questo nuovo anno scolastico? Ci sono problematiche che già stanno facendo capolino?
Domande a cui ha fornito risposta Silvia Somigli, segretario territoriale Uil Scuola, che ha il polso dello stato dell’arte in tema di orizzonte scolastico.
«Nella nostra provincia grosse cose da rilevare non ci sono - rassicura - Il discorso degli incarichi e delle supplenze tutto sommato è abbastanza coperto. Resta ancora adesso in capo alle scuole qualche nomina da fare per chiudere l'organico, sia per quanto riguarda i docenti sia il personale Ata, però il grosso è stato fatto dal provveditorato. Da questo punto di vista quindi andiamo abbastanza bene».
Ampliando il raggio dell’obiettivo più a livello generale però emergono alcune criticità, come rileva Somigli.
«Il problema del precariato non viene risolto. Ci sono ancora troppi incarichi annuali a fronte di immissioni in ruolo da parte del ministero sicuramente troppo esigue rispetto alle esigenze. Un’altra problematica è quella delle reggenze. Si devono riunire le scuole con la titolarità dei dirigenti scolastici e dei direttori amministrativi».
La reggenza, infatti, è un incarico temporaneo che il preside di un’altra scuola accetta contemporaneamente a quello che già ricopre.
«Nella nostra provincia - spiega - abbiamo 11 reggenze di dirigenti scolastici e quasi dieci reggenze di direttori delle segreterie».
Per la segretaria Uil una situazione che va a discapito dell’istituto in reggenza.
«Stiamo parlando di due figure apicali che devono essere assegnate come titolarità alle scuole perché - sottolinea - i dirigenti e i direttori reggenti sono coloro che prestano un servizio residuale alla scuola di reggenza. Le scuole invece funzionano quando il manico è solido, quando le due figure sono presenti in piena titolarità.
Dividere preside e direttore amministrativo su due scuole finisce che uno di quegli istituti, quello di reggenza, paga suo malgrado il pegno di una latitanza».
Un problema che per la Somigli «va risolto a monte a livello ministeriale. E qui si rientra ancora una volta nel campo definitivo del reclutamento, da parte del ministero, nei confronti degli operatori della scuola».
Focus quindi su precariato, incentivo a livello regionale e provinciale per quanto riguarda le nomine dei dirigenti per tutto l’anno, reggenze per quanto riguarda presidi e direttori amministrativi «perché abbiamo bisogno, essendo la scuola un’organizzazione a legami deboli che tratta con materiale umano, di continuità sia a livello di gestione che di didattica. Non è possibile che le classi possano o debbano cambiare docenti ogni anno a causa del precariato che non viene risolto come problematica».
Con l’apertura delle scuole si riaffaccia il problema dei trasporti, e più nello specifico degli orari spesso non adeguati a quelli di ingressi e uscite degli studenti.
«Ci sarà un incontro tra le istituzioni preposte, quindi Cotral, Provveditore agli studi e la Provincia per trovare, come hanno sempre fatto anche nel periodo del Covid, per trovare le strategie più giuste per garantire agli studenti dei trasporti che siano rispettosi anche di orari di vivibilità per questi ragazzi. Successivamente poi i dirigenti dovranno modulare gli orari delle scuole sulla base delle possibilità che vengono offerte da Cotral e da chi è preposto a fornire il servizio» conclude Silvia Somigli.