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CIVITAVECHCIA – A poche ore ormai dalla rimozione della Statua del Bacio, pronta a lasciare la Marina, sono i consiglieri di opposizione a criticare la scelta dell’amministrazione comunale. «Come già accaduto nel 2014, anche questa volta la presenza in giunta del M5S coincide con la partenza della Statua del Bacio - ricorda il capogruppo di Forza Italia Luca Grossi - sono certo che né il sindaco né una parte del Pd fossero favorevoli alla scelta di non rinnovare l'affitto della statua più fotografata dell’alto Lazio, proprio nell'anno del Giubileo e all'inizio della stagione crocieristica più importante di sempre. L'assessore al Turismo Alessi avrebbe dovuto opporsi. Per trattenere la statua sarebbe bastato il costo di una consulenza o di un concerto estivo, ma si è preferito lasciarla andare. Così la città perde un’attrazione riconosciuta a livello mondiale, un vero autogol politico targato Cinque Stelle con il lasciapassare del Pd».
«Non voglio entrare nel dibattito sul significato della statua, ma una cosa è certa - ha fatto eco il capogruppo della Lista Grasso Mirko Mecozzi - nel tempo era diventata un punto di riferimento per i turisti e per chiunque volesse scattare una foto ricordo. Mi rammarica vedere che, ancora una volta, un simbolo di attrazione viene smontato. Capisco le difficoltà economiche del Comune, ma mi chiedo se davvero non fosse possibile trovare soluzioni alternative o fonti di finanziamento per mantenerla. Dopo la rimozione del 2015 con la vecchia amministrazione a 5 Stelle, oggi assistiamo di nuovo alla stessa scena. Forse, invece di rinunciare, bisognerebbe provare a investire nel turismo con una visione più lungimirante».
Di questo è convinto anche il consigliere di FdI Giancarlo Frascarelli. «Non paragonerei l’investimento della statua del bacio ad altre necessità. Ritengo che un amministrazione, suddivisa in servizi, debba poter scindere le cose - ha spiegato - l’ormai famosa ex statua del bacio meritava un’azione più decisa e convinta da parte dell’attuale amministrazione, meritava una strategia politico-amministrava atta a renderla permanente una volta per tutte. Pronti, partenza e via. Soprattutto dispiacerà molto saperla in un’altra piazza, chissà dove in giro per il mondo. Il mio pensiero è il risultato di un confronto attento fatto in giro per la città con tanta gente, che fermandomi ha chiesto spiegazione; tutto ciò dimostra, con convinzione, la simpatia e l’attaccamento dei cittadini a quella opera culturale sita alla marina. Senza rancore, ma uno scivolone così poteva essere evitato».
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