TARQUINIA – Una notizia che lascia perplessi e che in molti si augurano sia solo temporanea. Dal primo febbraio i veterinari della Asl della sede di Tarquinia sono stati spostati al secondo piano dell’ospedale di Tarquinia, nell’area della ex Ginecologia.

Sì, abbiamo capito bene, all’interno dell’ospedale.

«Una “location” del tutto inadeguata», reclamano alcuni cittadini, se si considera la particolarità del lavoro dei veterinari Asl, spesso costretti a fare visite all’aperto nelle campagne, tra animali di ogni genere e a fare prelievi su materiali biologici che per niente si sposano con le corsie di un ospedale.

Il trasferimento dai locali delle case ex Enel, forse avvenuto con una certa urgenza, sta sollevando malumori in città, con un tam tam che in queste ore sta facendo il giro della città e con le persone che chiedono lumi su come sia stato possibile adottare una scelta simile.

«Possibile che non si trovavano locali separati, magari al piano terra, per attivare un ambulatorio veterinario? Decisamente non adatto a corsie di un ospedale dove si transita con strumenti sterilizzati? E dove si ha a che fare con ferite, malati e soggetti fragili?». C’è chi rivolge un appello al sindaco Sposetti affinché intervenga per risolvere una simile situazione che potrebbe mettere a rischio le garanzie proprie di un ospedale. «Ci sono corridoi da percorrere, passando dall’ingresso dell’ospedale; è inconcepibile che dalle stesse stanze transitino dottori che stanno a contatto con materiali di animali come pecore e cinghiali, o anche cani». L’appello è rivolto anche alla direzione sanitaria, affinché rimuova quanto prima questa incresciosa «incompatibilità».

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