PHOTO
SANTA MARINELLA – E’ balzato agli onori della cronaca, per essere stato accusato dal sindaco Tidei di aver divulgato dei video hard inseriti nella documentazione che il suo avvocato ha chiesto alla Procura della Repubblica al termine delle chiusura delle indagini preliminari, che lo vedono indagato insieme ad altri rappresentanti comunali e a un imprenditore turistico. Roberto Angeletti è oggi l’uomo più discusso in questa nazione, dopo che quasi tutti i giornali nazionali hanno riportato le vicende hot che hanno interessato il sindaco della città Pietro Tidei.
Consigliere, è stato lei a divulgare le intercettazioni che ha ottenuto dalla Procura della Repubblica?
“Assolutamente no, perché capisco che sono cose riservate, però ammetto che le ho acquisite”.
Lei le ha acquisite, però abbiamo dovuto riscontrare che sono state rese pubbliche. Secondo lei chi può essere stato ad aver mandato in giro quelle immagini?
“Guardi io, una volta configurata la fine delle indagini, a quel punto io col mio legale abbiamo richiesto, per impostare la tesi difensiva, di acquisire gli atti che mi riguardavano e così abbiamo fatto richiesta degli atti al pubblico ministero dottor Savelli e lui, su richiesta del mio legale, ha autorizzata l’acquisizione e noi li abbiamo ottenuti direttamente in Procura. E’ vero che io ho acquisito gli atti, ma come tecnico informatico che ha collaborato con le forze dell’ordine, so come funziona. Ma così come le ho acquisite io, c’è la Polizia giudiziaria che sicuramente ha avuto modo di vedere pure lei le intercettazioni e le ha trascritte, e posso ipotizzare anche qualcuno in Procura”.
Ma allora come ha fatto il giornale La Verità a venire in possesso di questi video?
“Sinceramente non so spiegarmelo, i giornalisti hanno la possibilità anche loro di acquisire certi atti giudiziari da qualsiasi fonte, poi come sto facendo l'intervista con lei, sono stato chiamato sia dal Corriere della Sera, sia da La Repubblica e tutti i giornalisti, ho cercato di spiegare effettivamente come sono andate le cose”.
Però il sindaco Pietro Tidei l’ha denunciata per divulgazione di atti che erano privati e che non potevano essere resi pubblici.
“Io sono venuto a conoscenza di questa denuncia perché mi è stata fatta una perquisizione e nel mandato venivo accusato di aver divulgato dei video, infatti mi è stato prelevato il telefono e la mia pennetta dove avevo salvato la mia tesi difensiva. Nella pennetta c’erano tutti i dati, e tutto quello che mi hanno chiesto, a quel punto io ho messo loro a disposizione il materiale. Loro mi hanno riferito di aver visto il video e di essersi fatti tante risate, e allora chi mi dice che qualcuno di loro non abbia fatto la copia del video”.
Comunque, sembra che si vada ad aprire un nuovo filone in merito alla vicenda della denuncia fatta dal sindaco su una ipotesi di corruzione la cui udienza preliminare è fissata per il 12 ottobre.
“Il 12 ottobre ci sarà una richiesta del gup di una fase dibattimentale per capire se saremo rinviati a giudizio. Nella prima indagine, dove siamo stati accusati di corruzione sia io che altre persone, posso dire che a Santa Marinella ci conosciamo tutti, siamo tutti amici, ma la denuncia del sindaco Pietro Tidei dove presume che ci sia stata corruzione, dice anche che io sono attivo sul territorio per spaccio di stupefacenti. L’Ocp, che è l’osservatorio di controllo e pedinamento e i carabinieri del nucleo operativo di Civitavecchia e Santa Marinella con il comandante Carmine Ricci hanno fatto una acquisizione delle trascrizioni e su quelle trascrizioni c’erano scritte determinate cose che io porterò come prove se saremo rinviati a giudizio”.
Ieri l’avvocato Mereu, legale del sindaco, ha fatto una cronistoria dell’intera vicenda, ritiene condividerla?
“Veramente non la condivido. Dico solo che nella seconda perquisizione io ho fornito la chiavetta alle forze dell’ordine, poi ho avuto modo di parlare con una delle due signore coinvolte nella vicenda a cui ho detto che non avrei mai fatto il suo nome perché sono un galantuomo e che mi dispiaceva della sua situazione, ma gli ho spiegato che io mi devo difendere da certe accuse e ho detto lei che questa vicenda è nata dalla denuncia del sindaco Tidei dove, nel mandato di perquisizione, c’è scritto che secondo il sindaco giravano due video. Per cui credo la vicenda potrebbe arricchirsi di denunce per diffamazione”.
Lei ha fatto una dichiarazione ad un giornale in cui affermava che questi video ce li aveva da un anno e mezzo, ma come è possibile se la vicenda della corruzione è nata sicuramente dopo?
“Sono stato contattato da alcuni giornalisti a cui ho detto che devo rispondere con atti alla mano, infatti gli atti si possono acquisire al termine delle indagini. Il giornale deve aver capito male perché come tutti sanno gli atti possono essere acquisiti al termine del 415 bis e cioè a conclusione delle indagini e noi abbiamo richiesto al dottor Savelli gli atti per impostare la nostra tesi difensiva ed ovviamente il termine temporale era quello”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA