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CIVITAVECCHIA - Da sei a cinque. Diminuiscono i lavoratori licenziati da Tirreno Power, in quanto il sesto del gruppo è stato riassorbito in extremis per via di un posto vacante a Tvs che si è determinato a seguito dell’esodo incentivato di un altro lavoratore avviato al prepensionamento.
Complicata la situazione per quanto riguarda gli altri cinque ormai ex dipendenti: per loro si prospetta un percorso che mira alla rioccupazione. Impegno massimo è stato assicurato dalla Filctem-Cgil e dalla Flaei-Cisl, già al lavoro per tutelare in tutte le sedi i lavoratori licenziati da Tirreno Power.
Due le soluzioni prospettate al momento: i cinque potranno incassare la buonuscita pari a circa un anno di stipendio con possibilità di essere richiamati nel settore elettrico, oppure potranno ottenere una buonuscita ridotta con l’impegno da parte di Tirreno Power di ricollocarli a Civitavecchia nell’indotto, con una buonuscita extra nel caso in cui non dovesse verificarsi tale condizione.
Circa dieci giorni di tempo per giungere a un accordo, mentre Ernesto Tarallo, dipendente licenziato, continua il suo sciopero della fame a Roma, in via Regina Margherita, davanti la sede Enel.
Una decisione che l’ex dipendente di Tirreno Power ha assunto sfidando anche le basse temperature di questi giorni, a testimoniare la drammaticità di una situazione ampiamente denunciata in passato, che ora, a pochi giorni da Natale, sta esplodendo in tutta la sua assurdità.