TOLFA - Successo straordinario per la tre giorni del Festival Tolfa Jazz: l'edizione di quest'anno è stata strepitosa e ha lasciato il segno; soddisfazione espresso dall'aps Tolfa Jazz e dal comune di Tolfa.

La XV edizione si è aperta con un "veterano" del blues, il californiano Chris Cain, il Tolfa Jazz Festival per la seconda serata ha puntato poi su giovani e originalità, riscuotendo ancora l'apprezzamento e l'entusiasmo del pubblico dell'anfiteatro della villa comunale.

Il concerto di sabato è iniziato con il Lorenzo Simoni Quartet, un poker di giovanissimi e bravissimi musicisti di jazz italiani che hanno suonato una serie di brani originali composti dal frontman Simoni al sax. Con lui al piano Guglielmo Santimone, Fabrizio Doberti alla batteria e Giulio Scianatico al contrabbasso. Vincitore dei premi Marco Tamburini, Tomorrow’s Jazz 2022, Massimo Urbani 2023 e Nuova Generazione Jazz 2024, il quartetto era al suo esordio sul palco del Tolfa Jazz. "Veniamo da varie parti d'Italia: tutti abbiamo cominciato a studiare musica fin da bambini. Ci siamo conosciuti alla Siena Jazz Academy.

Suoniamo sia in altri gruppi o da soli, e spesso eseguiamo anche brani classici del jazz. Quando ci riuniamo nel quartetto puntiamo invece a proporre musiche composte da me. Questa location a Tolfa è suggestiva e siamo stati accolti benissimo dall'organizzazione di Egidio Marcari e Alessio Ligi. Speriamo di tornare, magari in altri appuntamenti". Il sassofonista Simone Alessandrini è ritirnato a Tolfa accompagnato da altri 11 musicisti a presentare in prima assoluta l’originale opera musicale “Circe”. Ispirata all'episodio dell'Odissea quando la maga tramutò gli uomini di Ulisse in animali: ognuno dei musicisti in scena ha rappresentato un animale che ha "dialogato" coi propri strumenti, accompagnati dalla voce di Circe. E' il terzo e conclusivo capitolo della trilogia Storytellers che utilizza la musica come veicolo narrativo, per raccontare conflitti, brame e sublimazioni del genere umano. Domenica, invece, dopo un pomeriggio dedicato ai due concerti gratuiti ospitati in location nel centro del paese, con il mix jazz-barocco di Valentina Fin e il giovane collettivo Wasted Generation, e le street band che hanno animato le strade in stile New Orleans, l'anima della festa si è spostata nell'anfiteatro Tagliani nella villa comunale.

Daniela Barra è stata la presentatrice della serata. Salutati sponsor e partner, fra cui Gabriella Sarracco, presidente della Fondazione Cariciv da sempre al fianco del Tolfa Jazz. Ad aprire la serata Gabriele Buonasorte Quartet, gruppo jazz/funk capitanato dal sassofonista siracusano che ha festeggiato i dieci anni insieme con il disco "It's time", di cui ha presentato alcuni brani, scritti dal frontman. Sul palco con lui Angelo Olivieri alla tromba, Mauro Gavini al basso e Saverio Federici alla batteria. Quattro musicisti d'eccezione: una formazione collaudata indenne da litigi. Buonasorte alla fine del concerto si è concesso ai fan per gli autografi sui cd in vendita, i quattro si sono conosciuti in quanto insegnanti di scuole di musica romane. "L'insegnamento, anche al conservatorio e poi nella scuola pubblica, fa parte della mia vita - ha detto Buonasorte - oltre alla famiglia e naturalmente la composizione. Che parte certo dall'improvvisazione tipica del jazz, ma va fissata sugli spartiti. Sono davvero felice di essere finalmente a Tolfa. La location è splendida e le scelte artistiche sono coraggiose. Confido in un ritorno". Cambio di ritmi per la chiusura, affidata al trio svizzero The Next Movement. Travolgenti i tre J.J. Flueck, P. Kaeser e Sam Siegenthal, trascinati dal batterista J.J. con il loro groove pop, R’n’B-soul e Funk che sono riusciti a coinvolgere gli spettatori, molti dei quali hanno ballato sotto il palco. Anche in quei momenti in cui c'è stata una defaillance dell'ipertecnologico impianto d'amplificazione, prontamente risolto dall'abilità dei tecnici del trio e del Fox Sound Service. Soddisfatti il presidente dell'Aps Tolfa Jazz Egidio Marcari e il direttore artistico Alessio Ligi. "È stata un’edizione che lascerà il segno per molto tempo - dicono -. L’inizio di un “nuovo” Tolfa Jazz proiettato sempre più verso la nuova scena contemporanea. Abbiamo portato avanti una scelta artistica, sicuramente “impegnata”, che ha saputo coinvolgere emotivamente il pubblico sempre più attento e coinvolto. Tre i palcoscenici, di cui 2 nuovi (chiesa del Crocifisso e la sala “il Monte” con oltre 50 musicisti protagonisti. E siamo riusciti, grazie alla sinergia con “Tolfa Borgo Experience”, a riportare la musica in strada, proprio come nella migliore tradizione di New Orleans a noi sempre cara. Siamo riusciti a dare spazio a tantissimi giovani talenti vincitori dei più importanti premi nazionali; grazie al Tolfa Jazz questi artisti hanno vissuto e conosciuto Tolfa per qualche giorno e sicuramente ne saranno ambasciatori: tutti sono rimasti estasiasti e sbalorditi dalla meravigliosa location e dalla qualità dell’acustica. Siamo sommersi di richieste di partecipazioni al Tolfa Jazz, passiamo diversi mesi all’anno a selezionare i tanti progetti che ci inviano. Questo è stato il festival dalle tante sfumature - concludono -. La promessa è di continuare su questa strada, puntare sempre più sui giovani, dare spazio ai talenti, invitare artisti che sappiano valorizzare ancora di più il Tolfa Jazz".

Il Festival ha ospitato anche la mostra di Alessandra Degni e Simona Sarti (Desart2) hanno presentato la loro installazione per Tolfa Jazz 2024, dal titolo Notiamoci. L'opera ha voluto rappresentare la sinergia tra l'essere umano e la musica, evidenziando il piacere di ritrovarsi in una dimensione musicalmente libera, esattamente come il Jazz.

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