È stato restituito alla basilica di Sant’Elia a Castel Sant’Elia un pluteo in marmo risalente al IX secolo d. C. che era stato trafugato nel 1973.

La cerimonia si è tenuta oggi alla presenza del vescovo e delle autorità civili e militari del luogo. Il comandante del nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Roma ha restituito il pluteo in marmo scolpito con l’albero della vita al centro e animali fantastici tra i rami. La restituzione è stata resa possibile grazie alle indagini condotte dai carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale di Genova, coordinate dalle procure di Spoleto e Catanzaro, le quali hanno avuto inizio nel novembre 2021. Proprio in quel periodo, infatti, è stata presentata all’ufficio esportazione della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia, la richiesta per il rilascio di un attestato di libera circolazione per l’esportazione del pluteo dal territorio italiano. I militari dello speciale reparto dell’Arma hanno così accertato che il rilievo lapideo in questione corrispondeva a quello proveniente dalla basilica di Sant’Elia. Sono state, pertanto, ricostruite le vicende che hanno coinvolto il bene, dal suo ritrovamento, pochi anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale, fino al momento della sua scomparsa, avvenuta negli anni ’70, per poi riapparire sul mercato antiquario a distanza di vari decenni. La restituzione del pluteo, disposta dalla procura di Catanzaro, ha consentito il suo ritorno a casa dopo molti anni, atteso da tempo da quella comunità, reinserendolo nel contesto territoriale di appartenenza ove costituisce la memoria storica di questa collettività.