CERVETERI - Ogni giorno che passa i trattori al km 29.700 della statale Aurelia dovrebbero diventare sempre di più. I primi di febbraio a quelli del territorio dovrebbero aggiungersi anche quelli provenienti dalla Toscana e dall'Emilia Romagna. Inizia a scaldarsi, di nuovo, la protesta di allevatori e agricoltori contro le politiche comunitarie. Costi di produzione alti, ricavati delle vendite basse, regole comunitarie sempre più stringenti che favoriscono l'importazione da Paesi d'oltreoceano, già lo scorso anno avevano alimentato il fuoco della protesta. Poi il silenzio. Gli agricoltori erano tornati nei campi, in attesa che l'Europa avesse il suo nuovo governo. La speranza veniva riposta nei rappresentanti politici che «durante la campagna elettorale avevano dato la loro disponibilità», poi chiuse le urne, di loro, nessuna traccia. E tutto «è rimasto come un anno fa». E così da Nord a Sud la categoria ha deciso di ripartire dai presidi. Obiettivo: «coordinarci - spiega Alessandro Marziali, referente del presidio di Torrimpietra - e cercare di arrivare ad una trattativa col governo, con i sindacati». Intanto, proprio nella giornata di oggi, una decina di trattori partiranno da Torrimpietra per raggiungere Capalbio e Orbetello. A seguire i primi di febbraio si pensa a una manifestazione a Civitavecchia dove dovrebbero convogliare non solo i produttori e agricoltori del territorio ma anche quelli provenienti da Toscana ed Emilia Romagna che successivamente proseguiranno il loro cammino fino al presidio di Torrimpietra. Da lì poi, nei giorni a venire, si studieranno nuove mosse per cercare di arrivare a dama nella trattativa.

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