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Via Santa Maria della Grotticella un incubo. Prosegue il “tour del degrado” del nostro giornale per documentare vie e strade ormai diventate un colabrodo.
Non lontano da via Vico Squarano, di cui pochi giorni fa abbiamo documentato la pericolosità, c’è via Santa Maria della Grotticella, che collega via Santa Maria in Gradi, provenendo da Porta Romana, alla vecchia strasa per San Martino al Cimino ed ai quartieri di San Biele e della Grotticella.
L’innesto su via Santa Maria della Grotticella, che parte dal semaforo sul quadrivio con via Santa Maria in Gradi, l’innesto con la provinciale Cimina e via Sabotino, è praticamente “bombardato” con un tratto di almeno 5 metri completamente spaccato e con punti spigolosi. Da anni i residenti segnalano la situazione ma nulla è stato fatto.
L’ironia della sorte è che nel punto attaccato a questo, su via Sabotino, sono stati recentemente fatti i lavori di asfaltatura ma non si è tralasciato almeno l’innesto su via Santa Maria della Grotticella che, se attraversato dalle due ruote, rischia sempre di provocare sobbalzi e forature. Per le auto i rischi principali sono la spaccatura dei cerchi e le gomme.
In generale, via S. Maria della Grotticella, un tempo una delle vie considerate signorili di Viterbo, langue da tutte le parti. I residenti da anni segnalano il manto d’asfalto diventato una strada di campagna per gli avvallamenti che, negli anni, sono andati peggiorando per i lavori fatti tra fibra ottica, che ha costretto gli addetti ai lavori a trapanare l’asfalto già fatiscente, e i vari lavori nelle abitazioni private che hanno per mesi costretto al senso unico alternato.
Altro problema sentito dai residenti di questa via è il rischio continuo per l’alta velocità delle auto.
Esiste una curva a gomito, dopo il primo rettilineo alberato di via Santa Maria della Grotticella, che non rende visibile l’arrivo della corsia opposta delle auto.
C’è solo un pannello che non basta a visionare le auto che arrivano.
Tante, troppe volte ogni giorno, i mezzi vanno ben oltre i 50 chilometri orari urbani ma, soprattutto per l’assenza di controlli, sfrecciano anche a 70-80 chilometri l’ora. In tanti anni, sentendo i residenti, tante persone sono state investite e si sono fatte male. Ci vorrebbero anche qui delle soluzioni come dossi, dissuasori e limitatori di velocità, essendo difficile l’ipotesi di un autovelox. E, soprattutto, servirebbero maggiori controlli per una via che è di collegamento con Porta Romana e la più recente rampa per San Martino al Cimino.