Un carabiniere in servizio nel viterbese è stato accusato dalla propria catena gerarchica, di avere avuto delle frequentazioni con soggetti pregiudicati e di non averlo comunicato, nonostante i superiori fossero stati messi a conoscenza dal militare, relativamente al contenuto delle conversazioni.

"L’accusa infondata – si legge nella nota del Nuovo sindacato carabinieri Lazio (Nsc) - ha dato dunque avvio a un procedimento disciplinare finalizzato alla sanzione del militare con una consegna di rigore. Il militare è stato assistito dal pool disciplina del Nuovo sindacato carabinieri Lazio che ha smontato le accuse riducendo la sanzione a un semplice rimprovero, sancendo di fatto l’estraneità del carabiniere ai fatti contestati”.

«Il Nuovo sindacato carabinieri Lazio, che dall’inizio dei fatti ha sempre camminato di fianco al collega, sostenendolo moralmente e attraverso il supporto legale, affiancherà il sottufficiale nei prossimi passi relativi al ricorso gerarchico e a ogni eventuale azione giudiziaria che ristabilisca la verità» fa sapere Giuseppe Mancuso, segretario provinciale Nsc Viterbo.

«L’importanza di un sindacato autonomo assume un’elevata e necessaria rilevanza per chiarire situazioni che possono nuocere alla professionalità, al morale e quindi alla serenità e al senso del dovere di qualsiasi carabiniere – dice invece Sabatino Mastronardi, segretario regionale Lazio del Nuovo sindacato carabinieri – Oggi eravamo qui, insieme al nostro iscritto, per lanciare un messaggio chiaro: nessun carabiniere verrà mai lasciato solo».