LADISPOLI - Il passaggio ad Acea Ato2 in città sta per compiere il suo primo anno di "vita" così come i problemi che ormai da ottobre scorso attanagliano migliaia di cittadini. Perdite idriche, bollette raddoppiate, utenze condominiali ignorate e contatori unici per diverse unità immobiliari sono solo alcuni dei problemi principali. Per non parlare poi dell'acqua che mai come questa estate è mancata a macchia di leopardo in tutta la città impedendo ai residenti (ma anche ai villeggianti) di poter godere di una doccia dopo il mare o dopo una giornata di lavoro. E quando l'acqua c'è non è potabile. Almeno così è per i quartieri di Olmetto e Monteroni che già dal 2018 pagano il servizio senza però poter usufruire a pieno dell'acqua che sgorga dai loro rubinetti.
«Abbiamo scritto al garante del sistema idrico integrato che ha il mandato di supervisionare l'efficienza del servizio offerto», spiega il consigliere del movimento civico Ladispoli Città, Eugenio Trani. «Abbiamo chiesto dove poter trovare i risultati delle analisi che andrebbero rese pubbliche come faceva Flavia Servizi fin al 2020. Abbiamo chiesto della non potabilità di Monteroni e Olmetto, e di come Ato2 intenda far fronte all’aumento di residenti conseguente alla nuova variante di Prg visto che lamenta carenze e mette paletti su tutti i pareri Vas che gli sono stati richiesti. Abbiamo anche chiesto se il Comune o Acea percepiscano da Marina di S. Nicola quanto ci sembra sarebbe dovuto visto che se è vero che estraggono acqua in autonomia, con molti punti di domanda che abbiamo sottolineato, e sicuro che le acque nere di S. Nicola vadano al depuratore comunale e la comunità di Ladispoli ne supporti i costi con le proprie bollette». Domande alle quali, in prima battuta l'Ato 2 «ha risposto in maniera ampiamente a nostro avviso ambigua e non soddisfacente» tanto che il movimento civico è tornato ancora alla carica. Senza, però, ottenere, ancora una volta, risposte soddisfacenti. «DEPURAZIONE, MARINA DI S. NICOLA NON VERSA ALCUN CONTRIBUTO»

Dalle risposte fornite sarebbe però emerso che la frazione di Marina di San Nicola non versi alcun contributo di depurazione «sebbene abbia le proprie fogne allacciate alla rete comunale», spiega ancora Trani. «Su questo resterebbe da capire se i consorziati versino questo importo al Consorzio oppure siano cittadini esentati dal farlo per ragioni che non ci sono chiare. Dalla risposta appare chiaro che i liquami di Marina di S.Nicola vengono depurati a spese degli altri cittadini che non usufruiscono dell’acqua che loro estraggono e potabilizzano in proprio, utilizzandola, si direbbe, per piscine ed irrigazione ma non sappiamo se prima o dopo la depurazione. Cose queste vietate agli altri cittadini di Ladispoli, comuni mortali che risparmierebbero volentieri qualcosa».
«L’acqua - conclude Trani - è un bene primario che a Ladispoli viene distribuita in un clima che non ci sembra consono ai principi di pubblica utilità. Come abbiamo già fatto interrogando l’amministrazione ed il garante continueremo a chiedere efficienza e chiarezza».

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