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CIVITAVECCHIA – È bufera dopo la nota del Movimento per la vita che, in sostanza, sollevava dubbi sull’apertura dello sportello d’ascolto DiverCity Plus, iniziativa di ascolto e sostegno per la comunità Lgbt, invitando l’amministrazione ad una maggiore attenzione per le varie criticità sociali rilevate.
Parole che non sono state gradite da associazioni e maggioranza che hanno fatto quadrato in difesa dell’iniziativa.
LA CONSULTA DELLE DONNE - "Come è noto l'amministrazione Comunale attraverso l'assessora ai Servizi Sociali e la Delegata alle politiche di genere, ha affidato alla CRI- Comitato di Civitavecchia il servizio di sostegno, accoglienza e inclusione delle persone LGTBQIA.
Questo Atto Pubblico fa onore alla nostra Amministrazione perché va nella direzione della rappresentanza di tutte le cittadine e di tutti i cittadini a prescindere dal loro orientamento sessuale, così come dettato dalla Nostra Costituzione.
La Consulta delle Donne apprende dalla Stampa cittadina che il Movimento per la Vita esterna il suo disaccordo adducendo che il momento di crisi economica e l'avanzare della povertà avrebbero bisogno di ben altre azioni politiche a favore dei civitavecchiesi più fragili. Ci consenta il Movimento per la Vita di suggerire che nessun atto amministrativo che sostenga persone soggette a sopraffazioni per il proprio orientamento sessuale e che affermi la libertà sessuale di ognuno può danneggiare o negare l'azione dell'Amministrazione verso qualsiasi altra forma di discriminazione.
Ad onor del vero ci risulta che già interventi ed atti amministrativi nei confronti di poveri, senza tetto e persone in vario modo disagiate sono state implementate. A questo proposito vogliamo ringraziare il personale dei Servizi sociali per la disponibilità e la professionalità”.
LA DELEGATA DI GENNARO – “Non sono fascista, ma… Non sono razzista, ma… Non sono omobilesbotransfobico, ma… La sintassi con le avversative dei bigotti e dei populisti. Se vi state chiedendo cosa sia l’”omobilesbotransfobia” sappiate che è una parola composta che riunisce l’omofobia, la bifobia, la lesbofobia e la transfobia, ossia l’avversione verso uomini, donne e persone non binarie di qualunque orientamento sessuale diverso da quello etero. Ecco, visti i recenti fatti di capodanno a Roma, direi che è un’emergenza sociale che sta a pieno titolo tra quelle che annovera il Movimento per la vita e che, come sanno tutti questa amministrazione sta affrontando. Non certo è una emergenza sociale chi ha diversi orientamenti o identità o espressioni sessuali, ma coloro che provano avversione nei loro confronti. Come mai il movimento per la vita si sente urtato dall’ apertura di uno sportello per i diritti civili, che in quanto diritti, non tolgono niente a nessuno, ma ampliano quelli esistenti e non abbiamo sentito mai l’autorevole voce sulle migliaia di bambini e bambine naufragate e che questo comune accoglie, facendo della nostra città un porto sempre aperto? Tra le altre cose questa amministrazione e il suo assessorato ai servizi sociali affronta e continua ad affrontare tutte le questioni citate nell’articolo.
Rispetto alla scorsa amministrazione che scendeva in piazza contro il ddl Zan rivendicando il diritto all’odio e votava contro una panchina arcobaleno, direi che molti passi avanti sono stati fatti.
Chiamatevi, dunque, movimento anti-scelta, anti libertà, anti autodeterminazione di donne e uomini sulla propria vita sessuale. Perché tanto vi interessa giudicare solo quello che succede tra le mutande delle persone”, dichiara Valentina Di Gennaro, consigliera comunale AVS demos e delegata alle politiche di genere.
AVS DEMOS – “Vogliamo tranquillizzare il Movimento per la Vita, che ha sollecitato maggiore attenzione per i gravi problemi sociali con una incomprensibile critica all'apertura dello sportello di ascolto e supporto per le persone LGBTQIA+. Evidentemente non hanno seguito le importanti attività dell'Assessorato alle politiche sociali proprio a supporto delle fasce più deboli e bisognose.
Gli sportelli di ascolto nascono per offrire supporto psicologico, orientamento e uno spazio sicuro a chi vive situazioni di disagio o esclusione. Non sono strumenti di propaganda, ma servizi di aiuto per affrontare difficoltà personali o familiari, come ansia, depressione o conflitti relazionali, problemi che possono toccare chiunque.
La tutela della vita implica riconoscere e rispettare il valore di ogni essere umano, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere. Questo sportello non sottrae nulla a nessuno, ma si propone come un’opportunità per garantire a tutti il diritto di essere ascoltati e sostenuti
Se il Movimento per la Vita ha proposte concrete, l'Amministrazione, che ha già dimostrato capacità di ascolto ed iniziativa, saprà coglierne il valore”.
LE ARDITE DEL POPOLO – “Qualsiasi cambiamento della società che deve restare ancorata a schemi fissi ed immutabili come la famiglia tradizionale. Accettare diversi orientamenti di genere, rispettarli e proteggerli è per il movimento per la vita in assoluto contrasto con la loro visione di società. Questo è il punto.
Quello che non possono permettersi è di dire a chi mette in campo strumenti efficaci per affermare pari diritti e dignità per tutti , pensate ad altro. Come Ardite ribadiamo la soddisfazione per l'iniziativa che CRI ed Amministrazione comunale hanno inteso mettere in campo a favore della comunità lgbtq.
Se il movimento per la vita intende proporre iniziative per contrastare il disagio sociale ,si informi prima sull'operato dell'assessorato ai servizi sociali e poi ,nel caso parli ,sempre e comunque nelle sedi competenti".
LECIS – Sul tema è intervenuto anche il consigliere comunale del M5S Alessandra Lecis: “La recente presa di posizione del Movimento per la Vita contro lo sportello “Divercity”, nato a Civitavecchia per contrastare le discriminazioni LGBTQ+, solleva diverse perplessità e merita una riflessione approfondita. In una comunità che sta facendo passi avanti per promuovere inclusione e pari opportunità, è difficile comprendere come un’iniziativa rivolta a un tema delicato e urgente come la lotta alle discriminazioni possa essere messa in discussione con argomentazioni che sfiorano il benaltrismo. Civitavecchia è una città che, con tutte le sue complessità, sta dimostrando di sapersi prendere cura delle diverse esigenze della comunità. Esistono sportelli e associazioni che si occupano di tematiche altrettanto cruciali, come il supporto ai ragazzi con dipendenze – in particolare la ludopatia – e l’assistenza a famiglie monoparentali. Abbiamo servizi che offrono supporto psicologico agli adolescenti durante una fase delicatissima della vita e realtà che proteggono donne vittime di violenza. Tutto ciò testimonia un tessuto sociale ricco e attento, capace di accogliere le sfide che emergono nei diversi ambiti della vita quotidiana. In questo contesto, l’apertura dello sportello “Divercity” non è un atto divisivo, ma anzi un ulteriore tassello verso la costruzione di una società più equa e inclusiva. Ridurre questa iniziativa a una questione di priorità mancate o a un supposto “distogliere attenzione da altre problematiche” non solo è miope, ma svilisce anche il lavoro di chi, ogni giorno, si impegna per garantire che nessuno resti indietro. Il benaltrismo – quella tendenza a liquidare un problema sostenendo che ci sarebbero “ben altri” problemi da affrontare – in questo caso è particolarmente fuori luogo. Le discriminazioni, specialmente quelle legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere, non sono questioni secondarie o marginali. Sono ferite che colpiscono il cuore della dignità umana e che, se ignorate, rischiano di perpetuare un clima di esclusione e sofferenza. Lo sportello “Divercity” non toglie nulla a chi combatte contro la ludopatia, a chi aiuta le donne vittime di violenza o a chi sostiene i ragazzi nel loro percorso di crescita. Al contrario, rappresenta un ampliamento dell’offerta di supporto che la nostra città è in grado di fornire. Perché una società veramente solidale non sceglie chi aiutare: lavora per includere tutti, ascoltando le diverse voci che compongono il suo tessuto sociale. La lotta alle discriminazioni LGBTQ+ non è una moda o un capriccio di pochi, ma una battaglia di civiltà. Ed è triste vedere come, invece di appoggiare questa iniziativa, si preferisca alimentare polemiche che non portano a nulla, se non a ritardare quel progresso sociale che dovrebbe essere l’obiettivo comune. In conclusione, il Movimento per la Vita dovrebbe riconsiderare la propria posizione, scegliendo di sostenere, e non ostacolare, ogni azione che promuova il rispetto e la dignità per tutti. Civitavecchia merita una comunità unita, capace di guardare avanti senza pregiudizi e senza inutili contrapposizioni. Lo sportello “Divercity” è una risorsa, non un problema, e come tale va valorizzato e difeso”.
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