di GIAMPIERO BALDI



S. MARINELLA – Nel corso dell’inaugurazione della sede del Pd e del comitato elettorale del candidato a sindaco Pietro Tidei, si è rimarcato il fatto che prima di rendere ufficiale la discesa in campo dell’ex deputato, sia necessaria l’unanimità delle liste che appoggiano il parlamentare.



Tra queste vengono menzionate Progetto Lavoro di Fabrizio Fronti, Amici dello Sport di Paolo Di Martino, il Circolo Sandro Pertini di Aldo Carletti, il Pd, Pensiero Popolare di Renzo Barbazza e una lista dei moderati. Sulla vicenda che ha visto come protagonista il sindaco Roberto Bacheca, il Pd ha voluto rimarcare come si sia creata una sorta di corrida politica che vede di fronte chi ha giustificato la sfiducia e coloro che invece condannano il gesto.



«In questi giorni – dice il segretario del Pd Pierluigi D’Emilio - si susseguono botta e risposta tra ex esponenti di maggioranza. Da una parte si esprime rammarico per il tradimento, dall’altra si risponde che chi ha tradito è il Sindaco preoccupato solo della sua elezione alla Regione. Arriva anche la contro replica di Gasparri che parla di 167 a Santa Severa e di via delle Colonie o le varie feste e festicciole in piazza per far contento qualche conoscente, passando poi per le prime dichiarazioni poi smentite dall’ex Sindaco in merito a presunti ricatti. In tutto questo, il tapiro d’oro, spetta a Calvo e Minghella. Il primo non sa far di meglio che agitare lo spettro della sinistra e attribuisce la regia della sfiducia all’avvocato Tidei. Minghella, ormai vede Tidei ovunque, è il suo incubo».



«Quello che possiamo dire, è che da questo teatrino, appare un quadro sconcertante di un gruppo di amministratori che erano più interessati a discutere di tutto, tranne che di Santa Marinella e Santa Severa. Piuttosto, chiediamo al commissario prefettizio, che risolva tutti gli articoli 90 e 110 Maia incluso che, ricordiamo, sono scelte personali dell’amministrazione per far si che sia garantita la funzione super partes a tutela di tutti noi cittadini. Allora aveva ragione il Partito Democratico quando diceva che si stava mettendo in atto una gestione allegra dei soldi pubblici. Invece l’ex amministrazione dichiara che la città ha subito un danno perché stavano per avviare chissà quali progetti. A meno di sei mesi dalla fine del mandato».



«Ci sembra - proseguono - risibile che dopo quasi dieci anni, le soluzioni sarebbero arrivate negli ultimi sei mesi. La verità è che non si doveva arrivare a questo, avrebbero dovuto dimettersi molto tempo fa. Ora come Pd, abbiamo firmato per mandare a casa questa amministrazione insieme a tutta l’opposizione, a queste firme si sono aggiunti due consiglieri di maggioranza che hanno esposto le loro motivazioni, però di meglio non si riesce a fare se non innescare immediatamente la macchina del fango, per quanto ci riguarda noi proporremo ai cittadini le nostre idee e la nostra visione di città».



«Il Pd ha sempre svolto il suo ruolo di opposizione, mai si è permesso di attaccare sul personale nessuno dei membri facenti parte della ex maggioranza, ma sempre e soltanto sulla loro azione politica».