BOLSENA – «In occasione dell’audizione dei comuni lacuali del Lazio, avvenuta alla Pisana in XXII Commissione, abbiamo avuto l’opportunità di spiegare le criticità che registriamo sul territorio demaniale e le difficoltà del rapporto con l’ente regionale». Così i sindaci di Bolsena, Capodimonte e Marta, ovvero: Andrea Di Sorte, Mario Fanelli e Maurizio Lacchini. «In primis - spiegano - abbiamo enunciato le problematiche della gestione delle spiagge e di tutte le aree che ricadono sul demanio, come le aree a verde e i marciapiedi, che come Comuni gestiamo per conto della Regione Lazio. Attualmente i costi ricadono quasi interamente sulle amministrazioni locali, i finanziamenti spesso sono insufficienti e, soprattutto, programmati sempre tardivamente rispetto all’arrivo della stagione estiva. Abbiamo posto poi il tema delle concessioni demaniali, che sono ferme da anni a causa di un regolamento regionale poco chiaro, che sta paralizzando gli investimenti dei privati sui nostri arenili. Aggiornare le regole e supportare i nostri uffici tecnici sarebbe auspicabile da un punto di vista turistico, perché questo porterebbe a rivitalizzare il tessuto commerciale, i servizi pubblici e la fruibilità delle nostre spiagge. Per ultimo, ma non per importanza, abbiamo posto l’attenzione su una tematica ad alta priorità, ovvero quella della gestione dei porti regionali, che attualmente è totalmente a carico delle amministrazioni comunali. Le tariffe attuali per gli ormeggi non riescono a coprire il costo della manutenzione ordinaria e straordinaria e della gestione quotidiana dell’infrastruttura. Sotto questo aspetto - sotttolineano - le convenzioni firmate con la Regione andrebbero riviste, perché altrimenti, a patto di non aumentare significativamente le tariffe, in futuro non saremo più in grado di garantire i costosissimi dragaggi dei fondali, e di conseguenza gli ingressi delle imbarcazioni sarebbero totalmente preclusi». «Nel ringraziare il presidente della commissione Nazzareno Neri per la sensibilità dimostrata sul tema, auspichiamo che questo dialogo porti ad una fase di seria concertazione, alla risoluzione delle criticità evidenziate ed un maggiore coinvolgimento dell’ente regionale nelle spese del proprio demanio, concludono Di Sorte, Fanelli e Lacchini.

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