CIVITAVECCHIA – C’è fibrillazione tra le banchine dopo le recenti sentenze del Consiglio di Stato sul tema autoproduzione nei porti. Un tema di cui, ciclicamente, si torna a discutere. Segno evidente della necessità di un approfondimento e di una chiarezza oggi più che mai necessari. «Sono due sentenze complesse - ha spiegato il presidente dell’Adsp del Mar Tirreno centro settentrionale Pino Musolino - che vanno lette attentamente per comprenderne le reale portata ed eventuale estensione. Di sicuro c’è che da troppi anni la questione aleggia tra le banchine portuali e non è mai stata affrontata compiutamente». E questo è l’aspetto sul quale, in modo positivo e propositivo, si sofferma lo stesso Musolino. Sulla necessità di garantire una maggiore chiarezza. «Questo è un tema - ha sottolineato - che andrebbe laicamente, e non ideologicamente, affrontato per superare situazioni di tensione. Dalle banchine, e attraverso le nostre banchine, passa una parte consistente dello sviluppo nazionale: ebbene, a questo dobbiamo guardare, cercando di non avere fibrillazioni che non fanno bene al sistema. Senza facili allarmismi - ha aggiunto - occorre avviare una seria riflessione per una moderna riorganizzazione del servizio, evitando questo limbo di incertezza». Partendo dalla riforma della legge 84/94 di cui si parla da tempo: una legge che ha trent’anni e che andrebbe riattualizzata, considerati i cambiamenti anche dal punto di vista del lavoro, in questi decenni. «Credo che si sia lo spazio giusto per poter avviare una discussione - ha confermato Musolino, indicando l’obiettivo finale, ossia lo sviluppo, ma anche la tutela dell’occupazione e delle professioni sui territori - senza polemica e tensioni oggi la parte datoriale, portuale, imprenditoriale e ministeriale ha tutte le capacità e le competenze per farlo, per il bene del Paese e del suo sviluppo. Non dimentichiamo che segmenti come il ro-ro e il ro-pax sono fondamentali per l’economia italiana».