CIVITAVECCHIA -  L’onda lunga della crisi del traffico portuale, certificato dai dati relativi al primo semestre del 2019 e anticipato già alla fine del 2018, rischia di travolgere anche quelle imprese storiche e quei servizi che, finora, hanno rappresentato la base solida dello scalo. La preoccupazione è tanta. Lo hanno denunciato ultimamente diverse imprese e gruppi che operano nel porto; l’ultima in ordine di tempo la Cpc in difficoltà da mesi per il pagamento degli stipendi. 

E così mercoledì pomeriggio è partita una email da parte della Filt Cgil indirizzata all’Autorità di Sistema portuale e a tutti i membri del tavolo di partenariato, per la convocazione di una seduta straordinaria che possa servire proprio per affrontare le tante criticità e cercare di indicare le possibili strade per invertire la rotta. Una proposta accolta subito dalla maggior parte dei membri del partenariato e dagli stessi vertici di Molo Vespucci, al lavoro per individuare una possibile data utile, a settembre. Come affrontare i problemi attuali? Come chiudere vertenze aperte da mesi? Come rendere il territorio ed il porto appetibili a nuovi traffici? Sono queste alcune domande alle quali si dovrà necessariamente dare risposta nel più breve tempo possibile. Il rimpasto di Governo rallenta un dialogo chiesto nelle scorse settimane; nel frattempo si attende un qualche cenno anche dalla Regione Lazio. E così si inizia a discutere sul territorio; perché è da qui che dovranno arrivare le prime proposte concrete. 

«È necessario individuare - ha spiegato il segretario della Filt Cgil Alessandro Borgioni - la strategia migliore  per andare a risolvere le criticità attuali. La questione Enel, i container e lo sviluppo generale di un porto oggi fermo. Auspichiamo che si arrivi al tavolo anche con qualche proposta utile per uscire dall’impasse in cui ci troviamo. I traffici non ci sono - ha concluso Borgioni - quello che contribuiva maggiormente ad una certa continuità e stabilità, ossia quello legato alla centrale Enel, è crollato drasticamente aggiungendo problemi ad un sistema già in difficoltà».