Tutto pronto in casa Crc per l’inizio di una nuova entusiasmante avventura, che vedrà la formazione di Civitavecchia fare il suo esordio il prossimo 13 ottobre con una trasferta sul campo della neopromossa L’Aquila.

Domani, intanto, la squadra si riunirà per la prima sgambatura; e allora quale migliore occasione per andare a conoscere uno dei protagonisti di questa prima fase, il preparatore atletico del Rugby Civitavecchia Alessandro Ruspantini.

Chi è Alessandro Ruspantini?

«Sono stato negli ultimi sei anni S&C Coach e S&C Coach - Hydrotherapy presso Aspire Academy in Qatar e Rehab Coach con le Nazionali del Qatar (U16, U19, U23 e 1st National Team). Ho lavorato presso Isokinetic Roma e Sportkinetic (Roma) come Riabilitatore Funzionale. Sono stato Preparatore Fisico, Coordinatore e Responsabile della Preparazione Fisica per diversi Club calcistici di Roma e del Lazio, tra cui S.S. Lazio, F.C. Atletico Roma, A.S. Lodigiani Calcio, Futbolclub e Accademia Calcio Roma. Ho avuto esperienza di Preparazione Fisica con Arbitri e Assistenti Arbitri di alto livello (A.I.A.). Ho una esperienza più che ventennale nella Preparazione Fisica a diversi livelli, specializzato in Metodologia dell'Allenamento Sportivo, Calcio, Riabilitazione Funzionale e Ricondizionamento, Test Fisici, Preparazione Fisica Giovanile e Lavoro in Acqua. Master in Metodologia dell’Allenamento Sportivo. Ho conseguito il titolo di Preparatore Fisico per le Federazioni Sportive: Calcio (2001), Tennis (2002), Fitness (2002), CONI (2005), Baseball/Softball (2007), Rugby (2009), Combat Sports (CSEN) (2009), Volley (2012), Scherma (2017), Asian Football Confederation (2021). Cofondatore e Presidente dell’Accademia Preparatori Fisici (A.P.F.)».

Quale sarà il programma di massima per i giocatori?

«I giocatori saranno curati dal punto di vista fisico particolarmente sotto due aspetti fondamentali: lo sviluppo delle loro caratteristiche fisiche a fini prestativi e focus sui lavori complementari al fine di renderli quanto più possibile resistenti all’infortunio».

Quanto sarà importante che i ragazzi seguiranno le indicazioni per avere una forma sportiva ottima e nel prevenire infortuni?

«Il fatto che i ragazzi seguano le indicazioni dello staff, sarà cruciale oltre che l’unica alternativa possibile per la buona riuscita del progetto. Pur avendo conosciuto da poco lo Staff Tecnico, siamo già tutti sulla stessa lunghezza d’onda: si procederà tutti sulla medesima strada, che è già tracciata e che mette il lavoro e la dedizione al centro di tutto. La forma sportiva e il gioco saranno poi una naturale conseguenza. Per quanto riguarda il discorso di prevenzione infortuni, mi piace di più il concetto espresso poc’anzi di “resistenza all’infortunio”. Purtroppo la prevenzione dell’infortunio, specialmente in uno sport di alto impatto fisico come il Rugby, è una chimera, l’infortunio è qualcosa di connaturato all’essenza di questo sport ma, promuovendo una giusta cultura del lavoro, l’obiettivo è di migliorare tutti gli aspetti di ogni singolo giocatore, tra cui anche la loro “resistenza“ all’infortunio.

Che cosa si aspetta nel preparare una squadra nel campionato di serie A di rugby? Cosa si augura nel preparare i biancorossi?

«Mi aspetto di allenare un gruppo di professionisti e poterli portare a sviluppare il loro massimo potenziale fisico. Io sono civitavecchiese ed il mio augurio è di centrare tutti gli obiettivi che ci siamo posti con il club della mia città. Tutto il lavoro ed il focus sarà orientato a dare ai ragazzi il massimo supporto per permettere loro di esprimersi al meglio ed andare a raggiungere questi obiettivi. E fuori dal campo supportare il club per poter crescere insieme ed arrivare ad essere una realtà sempre più credibile e professionale nel mondo dello sport».

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