PHOTO
Il Ladispoli è ancora in vita grazie al derby vinto con l’Aranova. Decide un colpo di testa di Pelizzi a 3 minuti dalla fine del primo tempo su assist chirurgico di Cupperi, tra i migliori in campo. Il discorso retrocessione è rinviato ancora, anche se servirà comunque un miracolo per restare in Eccellenza. Domenica i rossoblu dovrebbero vincere a Civitavecchia e sperare ancora in una sconfitta del Pomezia. poi dovrebbero vincere anche le ultime due gare del campionato. Non c’è Cifarelli squalificato. Mister Bosco opta per il solito modulo con la difesa a 4. Mercadante come sempre in porta, Ranieri e Fanali esterni, Barbarossa e Tancredi al centro. In mezzo al campo Polucci e non Merciari non al meglio e poi Capanna. Di Biagio e Cupperi esterni, Ferreri e Pelizzi sono le due punte. Ospiti vicini al vantaggio già dopo 30 secondi con Matteoli che si ritrova a tu per tu con Mercadante ma calcia a lato. Al 20’ clamorosa chance per i rossoblù, Zonfrilli cincischia e la palla finisce a Di Biagio che non è lucido a un metro dalla porta. Il match entra nel vivo, al 28’ Pelizzi addomestica la sfera in area e tira senza però inquadrare il bersaglio. Al 42’ però il numero 9, quest’anno impiegato quasi sempre con la Juniores, di testa infilza Zonfrilli. Si riparte senza cambi nel secondo tempo. Brivido al 5’ per i tifosi di casa quando Battoiotto pennella dalla destra per Milani abile a svettare, sfortunato però nel trovare Mercadante pronto. Al 15’ Barbarossa scivola e per recuperare terreno su Necci in velocità si fa espellere per fallo da ultimo uomo. Al 27’ anche l’Aranova resta in 10 per il rosso a Pellegrino dopo un intervento durissimo. Il Ladispoli vicinissimo al raddoppio: al 29’ Dato è tutto solo, serve Pelizzi che sciupa da pochi messi merito però di un super Zonfrilli. All’85’ salvataggio sulla linea miracoloso di Ranieri, poi contropiede e Cupperi, migliore in campo, non riesce ad effettuare l’ultimo dribbling prima di uscire stremato dal campo. Dopo interminabili 7 minuti di recupero arriva il triplice fischio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA