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Domenica di passione per il Civitavecchia Calcio, che vuole assolutamente ritrovare la vittoria. Si scende in campo alle 15.30 al Vittorio Tamagnini per la quarta giornata di Eccellenza contro l’Aurelia Antica Aurelio.
Se la scorsa settimana ci avessimo detto che, a questo punto, avremmo dovuto dire che il Civitavecchia sarebbe dovuto scendere in campo necessariamente per far punti, ci saremmo messi a ridere. Fino a una settimana fa nel quartier generale del Tamagnini tutto girava bene: vittorie, bel gioco, entusiasmo, poco rischio in difesa. Sono bastati 90 minuti pessimi sul campo della Romulea per far cadere a terra il castello nerazzurro. Sicuramente non un castello di sabbia, ma una costruzione che ancora doveva inserire i muri portanti sopra la base. E, stando alle indiscrezioni, la negativa prova di San Giovanni non sarebbe stata digerita bene dai vertici societari. Mercoledì scorso altra gara senza vittoria, questa volta in Coppa Italia, con il 3-3 contro l’Aranova. Presa in esame da sola, non sarebbe neanche troppo negativa questa prestazione, ma trattata come conseguenza del post-Romulea conferma che qualcosa deve essere sistemato. Sette gol incassati in quattro giorni, contro due buonissime squadre, ma non tra quelle schiacciasassi. Per due volte il Civitavecchia ha rimediato due reti a stretto giro di posta. È successo anche ad inizio secondo tempo con l’Aranova, tra il 2° e il 7°, passando da 2-1 a 2-3, segno che l’approccio all’uscita degli spogliatoi non è stato il migliore. Ma una cosa è piaciuta al popolo nerazzurro. Ovvero la reazione negli ultimi 25 minuti, nei quali il Civitavecchia ha messo sotto l’Aranova, costringendola all’affanno, come un pugile che si affida al glitch per non prendere il pugno del ko. I nerazzurri hanno trovato il 3-3 con l’uomo meno atteso, per dirla alla Sandro Piccinini, ovvero Dario Mancini, segno che il Civitavecchia ha diverse soluzioni per andare a segno quando Manuel Vittorini non timbra il cartellino. L’Aurelio ha cambiato molto rispetto alla scorsa stagione, ringiovanendo la rosa, ma puntando anche nel mercato interno, sono tanti i giocatori che hanno affrontato il Civitavecchia nella scorsa stagione, anche se non c’è più bomber Fofi. Al suo posto l’ex Ladispoli Lorenzo Di Curzio, negli ultimi mesi conosciuto meglio come Lollo il tentatore di Temptation Island. Serpieri, Carta e Fatarella non dovranno farsi tentare e mantenere viva la loro “relazione” difensiva, anche per evitare che qualche tifoso possa chiedere un falò di confronto tra mister Manelli e la società.
«Veniamo da una partita dove le cose non sono andate come speravamo - afferma l’attaccante Matteo Menghi - quello contro la Romulea, mentre mercoledì scorso con l’Aranova abbiamo dato una grande risposta da squadra, siamo stati compatti in una situazione non facile. Il segnale è stato davvero buono, nel segno dell’unione. Fare tre punti contro l’Aurelio è importante per aumentare ancora di più il nostro entusiasmo, dobbiamo giocare come sappiamo, così arriveremo raggiungeremo il nostro obiettivo».
In una settimana non semplicissima, Menghi si è messo in mostra, andando a segno, entrambe le volte in mischia, sia a San Giovanni con la Romulea, che con l’Aranova, con un colpo di testa su cross di Carta e qualche dubbio iniziale sul gol-non gol, poi immediatamente spazzato dal gesto dell’assistente arbitrale.
«Arrivo da due reti consecutive - riprende l’attaccante che l’anno scorso si è diviso tra Roma City e Vis Artena - a livello personale per una punta è sempre bello fare gol, peccato che non sono serviti a portare alla vittoria il Civitavecchia. Spero di aiutare la squadra, voglio contribuire con tanti altri gol. Sono riuscito ad amalgamarmi con il gruppo, ho capito le dinamiche, siamo uniti e sono contento di tutto questo».
Nelle scorse settimane abbiamo evidenziato che Menghi è spesso entrato dalla panchina quando giocava in serie D. Ovviamente non è la unica qualità ed ovviamente questo non è un malus per lui, ma nel calcio di oggi, con le cinque sostituzioni, con un Civitavecchia che gioca in un impianto, il Tamagnini, con dimensioni ridotte e molte squadre avversarie che hanno come canovaccio quello di difendersi negli ultimi 30 metri, Menghi può essere un elemento in grado di rompere gli schemi in gare bloccate sullo 0-0 e quindi sarà molto utile nei quadri di mister Manelli.
«Posso fare la differenza da subentrato - riprende l’attaccante cresciuto nel vivaio della Viterbese - così come se giocassi dal primo minuto. Nessuno di noi vale meno dell’altro. Questo fattore dà un valore aggiunto alla squadra. È vero che con noi le squadre tendono a chiudersi, viste le caratteristiche mie e di Vittorini, in quanto a campo aperto possiamo fare la differenza. Non mi sento né un titolare, né un panchinaro, davanti c’è tanta concorrenza ed è bello anche per questo. Ma tutto questo conta poco, ciò che interessa è fare bene e trovare i punti contro l’Aurelio».
Per dirigere questa gara è stata designata Alessia Cento della sezione di Tivoli. Da Roma 1 i due assistenti arbitrali: Alessio Corsini e Simone Forina.
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