Il Comitato Internazionale Olimpico (CIO) fu fondato per volere del barone francese Pierre De Coubertin nel 1894, due anni prima dello svolgimento delle Olimpiadi moderne di Atene 1896. Dopo più di cent’anni si può affermare che il CIO, che in origine venne chiamato Comitato Internazionale dei Giochi Olimpici, è una delle più longeve organizzazioni internazionali esistenti tutt’oggi su tutto il pianeta.L’ideale “DeCoubertiano” era quello di unire i popoli, instaurare, tramite lo sport, la pace universale tra le nazioni e creare un sistema che andasse aldilà dei singoli paesi. Il CIO originario del barone, però, non fu esempio di transnazionalismo e omogeneità, anzi. In origine, anche per mancanza di fondi e di una vera e propria struttura, i membri del Comitato furono nobili, lord, ufficiali militari, politici e manager di elevato tenore finanziario, i quali erano i soli ad avere la possibilità di pagare una sottoscrizione individuale di adesione al Comitato. In poche parole, un’organizzazione elitaria. Il barone volle fin da subito escludere dai Giochi i cosiddetti professionisti, ovvero coloro che avevano degli introiti dalle loro prestazioni sportive. Questo perché vedeva nello sport un mondo di risultati, di divertimento, di pedagogia sportiva fondato sull’interclassismo e che potesse generare la pace fra le nazioni, non basato sul business e sul marketing.Famoso fu il caso dell’italiano Carlo Airoldi, cacciato in malo modo poco prima della partenza della maratona di Atene 1896 poiché aveva ricevuto 15 lire per la vittoria alla corsa di Rogoredo qualche tempo prima. Anche sotto il punto di vista dei membri del CIO, l’organizzazione si presentava prettamente europeista, con nazioni come Germania, Italia, Francia e Gran Bretagna con un alto numero di membri. Unico paese extra europeo a beneficiare di questo privilegio furono gli Stati Uniti d’America. Col passare degli anni, degli eventi politici e soprattutto delle edizioni dei Giochi Olimpici, il CIO mutò profondamente il suo status iniziale, reclutando membri da ogni parte del mondo, persino sovietici e africani. Agli inizi del 1990 vennero firmati trattati tra CIO e OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) Croce Rossa Internazionale, UNESCO, e soprattutto ONU. Il CIO si presenta sempre più come un attore non solo nel sistema politico internazionale ma anche come membro influente nelle scelte delle direttive estere dei grandi paesi. A oggi il CIO è una Organizzazione Internazionale Non Governativa (OING) con sede a Losanna, siede come Osservatore permanente all’ONU e riconosce 206 Comitati Olimpici Nazionali. Con gli scandali di corruzione del 1998 riguardo alcune tangenti per favorire l’assegnazione dei Giochi, si attuò una politica di trasparenza dei membri e del Comitato, cercando di allontanare lo spettro della dissoluzione del CIO. Fu proprio per questo motivo che l’ex presidente Samaranch non si presentò nel 2001 alla elezione, ma sponsorizzò attivamente, insieme alla maggioranza dei membri europeisti guidati dall’italiano Mario Pescante, Jacques Rogge.
A cura di Damiano Lestingi
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La storia del Comitato Internazionale Olimpico
31 marzo, 2022 • 16:20