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«Eventi come White dinner rappresentano momenti di un complesso lavoro di tessitura sociale che stiamo cercando di svolgere con cura». Parola di Alfonso Antoniozzi, assessore alla cultura del comune di Viterbo che ieri mattina, insieme alla sindaca di Viterbo Chiara Frontini, alla presidente della Proloco Irene Temperini, a Vera Anelli (Proloco Viterbo) e a don Flavio Valeri (parroco del Sacro Cuore e San Faustino), ha presentato l’edizione 2023 della White Dinner. L’evento ci sarà domani dalle 20 nel quartiere San Faustino e fino a mezzanotte. Quest’anno gli organizzatori di “White dinner”, insieme alla tradizionale cena pubblica con eventi collegati come premiazioni e musica dal vivo, hanno voluto associare anche un programma culturale e simbolico. Sarà possibile, infatti, grazie alla disponibilità offerta da don Flavio Valeri, visitare la chiesa dei Ss. Faustino e Giovita, una delle più antiche di Viterbo. La Proloco di Viterbo ha fortemente voluto, d’intesa col Comune, ampliare l’evento “White dinner” ad un breve tour del quartiere di San Faustino per fare comunità e «permettere la conoscenza dei beni storico-artistici del nostro centro storico – ha detto la presidente della Proloco di Viterbo Temperini – che è la premessa per l’inclusione di tutti i cittadini». Già, l’inclusività sociale. E’ stato uno dei temi più volte toccati durante la conferenza stampa sia dall’assessore Antoniozzi che dai rappresentanti della Proloco di Viterbo. «I recenti fatti di cronaca – ha aggiunto Temperini – certamente hanno condizionato l’integrazione e la serenità dentro San Faustino. White Dinner è uno di quegli eventi che unisce. Già da giorni abbiamo il tutto esaurito con 200 prenotazioni e con tanti stranieri residenti che parteciperanno». «E’ nostra intenzione – ha detto ancora Temperini – fare più eventi durante lungo l’arco dell’anno. La White dinner di venerdì viene in un momento particolare e vuole restituire alla comunità eventi e luoghi culturali in modo pacifico». Vera Anelli della Proloco di Viterbo ha spiegato che la White dinner «sarà accompagnata da un evento culturale e la possibilità di raccontare il quartiere di San Faustino in tutta la sua interezza. Ricorderemo la nascita di questo posto quando gli abitanti di Ferento, sconfitti dai viterbesi, vennero ad occupare questa parte della città che prima non esisteva. La mattina del 3 settembre, invece, faremo una vera visita guidata raccontando nei dettagli la storia di questo quartiere con la conoscenza dei suoi monumenti principali». Il parroco Don Flavio ha espresso soddisfazione per la sinergia con Comune e Proloco dicendo che «la White dinner è solo una delle iniziative che stanno nascendo grazie al comitato che è nato a San Faustino. La chiesa sarà aperta per tutti e stiamo lavorando affinché rimanga aperta anche in futuro. L’anno prossimo celebreremo i 500 anni dalla venuta dei Cavalieri di Malta a San Faustino, di cui molti sepolti qui, e i 60 anni dalla reincoronazione dell’icona della Madonna di Costantinopoli». La sindaca Chiara Frontini ha parlato della White dinner come «evento che ormai fa parte della tradizione di Viterbo ed è un segnale importante che la città dà a San Faustino con la comunità che si riprende i suoi spazi mediante eventi che la uniscono». Nel corso della “White dinner”, che ha origini francesi, ci saranno le premiazioni dei più eleganti, dei più “goji”, del tavolo più originale e del gruppo più caratteristico. La musica sarà a cura dei fratelli Lattanzi.