S. MARINELLA - "Tredicesima Strada": Questo il titolo del bellissimo e coinvolgente libro di Stefano Trincia e Luciana Capretti che è stato presentato l’altra sera al cortile della Casina Trincia. L'evento era promosso dall'assessore alla cultura, Gino Vinaccia e l'amministrazione comunale e rientra nel cartellone degli appuntamenti estivi. Il libro sta avendo un ottimo riscontro ovunque e molto sono i complimenti ricevuti dai due autori. Due anime in una, si raccontano in un intenso memoir che è la storia di un grande amore sullo sfondo dei favolosi anni ’80. Luciana e Stefano sono due giovani sbarcati in una New York in fervida trasformazione, lui riflessivo, paziente, lei più audace e impulsiva. Ai primi passi di una brillante carriera di giornalisti si imbattono in ogni sorta di ambiente, dai più sordidi ai più esclusivi, e in un colorito inventario di personaggi, dai più originali e misconosciuti a celebrità come Woody Allen o Richard Gere. Intorno un'America stimolante e spietata, dove successo e miseria sono l'una il prezzo dell'altro. Sotto l'egida dell'amministrazione Reagan la frettolosa gentrificazione si lascia alle spalle una moltitudine di disperati e senzatetto, mentre assurge a modello la religione tutta frenesia e polvere bianca dello yuppismo.
Spunta perfino il precoce fantasma di Donald Trump che invoca la pena di morte per cinque ragazzi neri che dopo anni di carcere si riveleranno innocenti. Un mondo che pare davvero preludere all'attuale. E dentro questa vicenda epocale si snoda quella intima e a tratti picaresca dei due innamorati che vagano tra alloggi di fortuna, topi, scarafaggi e materassi arrotolati sotto il braccio. Si ride, anche, lungo queste pagine ironiche e schiette, dove i ricordi di Stefano e Luciana corrono e si intrecciano, e sarà quest'ultima, rimasta sola, a ricomporre il tributo alla loro formidabile complicità. Lui è stato per anni corrispondente del messaggero da New York poi anche a Roma agli Esteri. Questo uomo è giornalista e prematuramente scomparso anni fa di tumore. Era originario di Santa Marinella, sua madre era preside della scuola media Carducci e suo padre era professore di filosofia al Liceo Guglielmotti, ha tre fratelli maschi e fu anche nell'amministrazione comunale per un po' di tempo con ottimi risultati e a lui è dedicata la Casina Trincia.
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