CIVITAVECCHIA – «Oggi la nostra priorità non può che essere il percorso del phase out dal carbone, che va trasformato da problema ad opportunità di sviluppo». Ne è convinto il neo presidente di Unindustria Civitavecchia Fabio Pagliari, direttore generale della Cam Power, azienda specializzata nel settore metalmeccanico, e che quindi ben conosce il settore, le sue criticità e le sue peculiarità. Ora che la chiusura dell’impianto a carbone è imminente, Pagliari sottolinea l’urgenza di una strategia condivisa per salvaguardare il futuro occupazionale della città. «Dobbiamo fare fronte comune – ha sottolineato – e le basi ci sono. Bene quindi il lavoro del Comune sulle aree retroportuali, così come quello della Regione sulla Zls, che potrebbe rappresentare una grande opportunità. Con la Regione il dialogo è costante e costruttivo, auspichiamo nel breve termine positive novità per il territorio. Grande il lavoro che si sta facendo anche in porto con i cantieri aperti. In questo senso auspichiamo che si possa arrivare presto alla concretizzazione della darsena Mare Nostrum, per investimenti concreti sulla cantieristica navale».

E parlando dei cinque progetti portati al tavolo del Mimit per il post carbone, Pagliari ha ribadito come l’uno non escluda l’altro proprio per lo sviluppo del territorio. Tra le proposte, Pagliari menziona quelle sull’economia circolare e la movimentazione delle rinfuse solide, sfruttando le infrastrutture esistenti come il nastro trasportatore e il dome del carbone. «Sono progetti validi e cantierabili – spiega – e possono coesistere per garantire la sostenibilità e la tutela dell’occupazione». Nel programma del prossimo quadriennio, in continuità con il lavoro del precedente presidente Dionisi, l’attenzione rimarrà alta anche sulle infrastrutture, come il completamento della Civitavecchia-Orte ed il rilancio delle ferrovia e poi lo sviluppo del turismo attraverso la collaborazione con Dmo Etrusky: il tutto «senza che Civitavecchia perda - ha concluso - la sua vocazione industriale, considerate le professionalità che sono cresciute in questi anni».

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