CIVITAVECCHIA – Il decreto che individua i porti prioritari per la costruzione delle piattaforme galleggianti è alla firma del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin. Ma come anticipato già nelle scorse settimana, ci sarebbero poche chance per Civitavecchia, con il Mase orientato a privilegiare il Mezzogiorno. Almeno questo è quanto emerge dagli ultimi interventi, specie quello del funzionario tecnico dell’apposita divisione del Mase, Mario Galea, nel corso del convegno “Offshore wind revolution” organizzato al porto di Palermodal Magellan Circle e dall’Adsp della Sicilia occidentale, con Aero, Anev e Ambasciata di Danimarca. Galea avrebbe infatti confermato quanto già anticipato dal ministro Pichetto, ossia che il porto di Augusta sarebbe tra quelli prioritari per ospitare una piattaforma offshore, per costi e tempi; così come quello di Taranto e Brindisi. È inoltre in fase di rilascio l’autorizzazione definitiva per il primo impianto eolico offshore in Italia, quello davanti alla coste di Marsala, proposto da 7Seas, sviluppato da Cop con il sostegno di Copenhagen Infrastructure Partners e GreenIt, la joint venture tra Plenitude e Cdp Equity, del valore di 1,5 miliardi e 250 MW di potenza.   

Il porto di Civitavecchia quindi, inizialmente considerato tra le opzioni per l’allestimento delle piattaforme essendo l’unico porto del Tirreno e del centro Italia, rischia di rimanere ai margini, nonostante la sua rilevanza e le potenzialità infrastrutturali; ma tempi e soprattutto investimenti pesano in questa partita strategica.