CIVITAVECCHIA – È tornato a riunirsi questa mattina l’organismo di coordinamento composto dai rappresentanti delle piccole e medie imprese locali dell’indotto della centrale di Tvn, il quale ha ribadito la fortissima preoccupazione per le evoluzioni della situazione, «soprattutto per le notizie che giungono su una chiusura dell’impianto anticipata rispetto alla data del 31 dicembre 2025. Una eventualità - hanno ribadito - che metterebbe in grave crisi tutta la filiera, già impattata per la perdita dei volumi di attività, perché non permetterebbe di avere il tempo necessario ad analizzare nuovi progetti». Rispetto a questi ultimi, le aziende ribadiscono alle istituzioni l’esigenza di approfondire al più presto tutti i progetti di investimento proposti al tavolo del Mimit, con l’obiettivo di salvaguardare la filiera metalmeccanica e portuale, trovando le migliori soluzioni affinché tutte le manifestazioni di interesse possano essere concretizzate sul territorio. Le aziende del coordinamento, attraverso le associazioni datoriali, chiederanno tra l’altro di partecipare alle iniziative di dibattito sul tema, «soprattutto al fine di contribuire - hanno concluso - ad un approccio pragmatico su progetti realmente fattibili, visto il pochissimo tempo ormai a disposizione. A tal proposito si è condiviso di proseguire ed intensificare la mobilitazione, anche con iniziative specifiche, al fine di far emergere il ruolo non solo economico ma anche sociale delle Pmi del territorio. Le piccole e medie imprese del territorio occupano infatti i 500 lavoratori diretti nell’impianto – oltre ad altrettante maestranze fuori da Torrevaldaliga - producono un valore che ricade sul territorio di decine di milioni di euro annui e sostengono la comunità locale finanziando progetti di inclusione sociale e solidarietà».