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Palazzo del Pincio
Le grandi manovre elettorali non sono ancora iniziate, ma i papabili candidati muovono i primi passi. E qualcuno procede a zig zag, cercando spazi che probabilmente pensava di trovare più liberi.
Andiamo con ordine: dentro Fratelli d’Italia è stato avviato un dialogo sereno tra i consiglieri regionali che sono i due principali riferimenti del partito a Civitavecchia, ossia la vicepresidente del Lazio Roberta Angelilli e la consigliera Emanuela Mari. Un confronto che si è riverberato localmente in un primo incontro dove attorno allo stesso tavolo si sono seduti la stessa Mari, con Alessio Romagnuolo che è il regista politico del suo gruppo, il presidente del consiglio comunale Frascarelli, gli assessori, tutto il gruppo consiliare, il coordinatore del circolo cittadino e l’ex vice sindaco Massimiliano Grasso.
Obiettivo: trovare la sintesi, senza contrapposizioni esiziali per entrambi, tra lo stesso Grasso e l’ex sindaco forzista Alessio De Sio, per evitare che da Roma qualcuno possa pensare di calare il terzo pronto a godere tra i due litiganti.
In questo caso, l’uomo alla finestra è l’ex generale della Guardia di Finanza ed ex vice direttore dei servizi segreti Paolo Poletti, che ha costituito l’associazione Liberi, Leali, Legali, di cui è divenuto presidente Sandro De Paolis.
Il generale ha esordito affermando di avere nel centrodestra il suo interlocutore naturale, e tagliando di fatto subito fuori ogni possibilità di apertura di dialogo a sinistra.
A quanto pare, però, qualcosa è cambiato in questi giorni. L’associazione (e la candidatura del generale) avrebbe dovuto essere lanciata in un convegno, con la benedizione anche di qualche personaggio di primo piano del centrodestra regionale. In realtà finora non se ne è fatto nulla e questo per una figura che di certo non è conosciuta in città (nell’indagine statistica commissionata da Pietro Tidei il suo livello di gradimento sarebbe stato allo 0,2%, conseguenza diretta proprio del fatto che il nome dell’alto ufficiale non è noto a molte persone) significa partire con un gap difficilissimo da colmare. Non bastano né la televisione che il suo principale sostenitore Roberto Serafini ha appena acquisito, né i tentativi di apertura sul fronte dem.
Nei giorni scorsi infatti, Enrico Luciani ha chiesto alla segreteria del Pd di aprire al dialogo con le liste civiche, partendo proprio dal generale.
In attesa di capire quale sarà la linea che intenderà seguire il Partito Democratico, è chiaro che in ogni caso gli strateghi di Poletti dovranno valutare attentamente come muoversi: finora hanno fatto affidamento sulla possibilità di ottenere la candidatura di FdI direttamente da Roma, senza tenere in alcuna considerazione il territorio e soprattutto i cittadini elettori. E’ chiaro che un tentativo di ricondurre la possibile candidatura completamente nell’alveo delle liste civiche se da un lato potrebbe (forse) aprire spazi con il centrosinistra (dove comunque poi la scelta sarebbe fatta attraverso le primarie); dall’altro chiuderebbe ogni possibilità di essere scelto dall’alto per il centrodestra.
Un chiaro che al momento sembra avere ben chiaro Pietro Tidei, che più che per le sue vicende di Santa Marinella, parrebbe essersi defilato avendo già giudicato chiuso il capitolo della candidatura di Poletti.
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