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TOLFA - I cittadini di Tolfa potranno curarsi anche in rete grazie ad un progetto di sanità digitale gratuito.
Il servizio di telemedicina si chiama MyG e sarà a disposizione della cittadinanza grazie al contributo del Gruppo Giomi NexT.
Il progetto al servizio del territorio parte dal borgo laziale di Tolfa considerato la prima tappa di una road map che vedrà la sanità digitale viaggiare per tutta la regione, raggiungendo quelle località lontane da ospedali e case di cura che di solito sono nelle città.
MyG darà la possibilità ai cittadini che ne avessero bisogno di collegarsi a varie piattaforme per essere sottoposti al monitoraggio di diversi parametri vitali come la pressione del sangue, l’ossigenazione, la glicemia, la temperatura, dati che saranno condivisi in piattaforma e controllati dai medici (Gbody).
Con Gdoctor, invece, le persone potranno prenotare visite con specialisti o medici di base.
Inoltre sarà possibile sottoporre anche ad un Ecg per il controllo delle aritmie.
L’impegno concreto di Giomi Next, uno dei maggiori gruppi italiani della sanità privata accreditata fortemente presente nel Lazio, mira a costruire un sistema socio-sanitario efficiente orientato ai reali bisogni degli utenti.
L’Ecosistema si plasma nella realtà specifica e complessa come quella delterritorio di Tolfa, attraverso il disegno di nuovi percorsi di assistenza e cura in grado di accogliere le tecnologie più innovative e garantire una reale presa in carico del paziente, fronteggiando le distanze geografiche e ottimizzando le risorse.
“La telemedicina può e deve essere motivo di ripopolamento dei Borghi, culla della storia italiana e strumento di sostenibilità delle piccole comunità, nonché acceleratore del turismo. Per questo lanostra rivoluzione digitale della Salute parte da Tolfa per arrivare ad innovare un intero sistema”, ha affermato il Prof. Fabio Miraglia – presidente del Gruppo Giomi Next e Fondatore della società di sanità digitale Myg - Non ci saranno più aree di serie A e di serie B e gli abitanti anche dei borghi più isolati, dove è in corso un rapido e progressivo spopolamento, potrebbero usufruire di tutta l’assistenza di cui hanno bisogno”.
Secondo Miraglia “la prestazione da remoto, naturalmente non sostituisce quella sanitaria tradizionale nel rapporto personale medico-paziente, ma la integra per potenzialmente migliorare efficacia, efficienza e appropriatezza se consideriamo che la problematica delle malattie croniche sta diventando sempre più centrale e prioritaria”.
“Si tratta - aggiunge Miraglia - di un passo concreto verso una vera e propria democratizzazione della sanità su tutto il territorio italiano”.
“Grazie alla telemedicina è infatti è possibile attivare una rete ospedale-medici-territorio, - sottolinea Miraglia - per monitorare i pazienti, assisterlinelle malattie croniche e favorire la prevenzione”.
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