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di FABIO MARUCCI
Eliana Tagliente è una donna straordinaria di 48 anni che ha dedicato la sua vita alla difesa dei diritti delle persone con disabilità. Sposata e madre di due figlie, combatte da oltre 40 anni contro il diabete mellito e da 18 anni contro la sclerosi multipla, malattia che le impone l’uso di ausili per la mobilità, ma non le impediscono di perseguire con determinazione le sue ambizioni professionali e sociali. La sua carriera è un esempio di resilienza: E' iscritta all’Ordine dei Giornalisti dal 2002 e sempre dal 2002 legale per società del gruppo Ferrovie dello Stato, affrontando ogni sfida professionale con dedizione, malgrado le difficoltà fisiche che le malattie comportano.
Eliana è stata insignita al Merito della Repubblica Italiana per il suo impegno sociale e la sua attività professionale, che dimostrano come una persona con disabilità possa essere un modello di forza e determinazione. Non solo un punto di riferimento nel suo settore professionale, ma anche una voce di primo piano per i diritti delle persone con disabilità, Eliana è da anni attivamente coinvolta nel volontariato e nelle iniziative filantropiche, soprattutto nel campo della sensibilizzazione contro le barriere burocratiche che ostacolano l’inclusione sociale.
E’ Presidente del Comitato consultivo della Fondazione Insigniti OMRI per le Pari Opportunità e le Disabilità un ruolo che le consente di lavorare a stretto contatto con le istituzioni per migliorare la vita quotidiana delle persone con disabilità, sia attraverso l’eliminazione delle difficoltà burocratiche che la creazione di politiche più inclusive. Il suo spirito combattivo, unito alla sua esperienza diretta con le difficoltà legate alla disabilità, la rendono un esempio di come, pur con sofferenza e sacrifici, sia possibile continuare a perseguire le proprie passioni, rispettare i propri doveri e lottare per un mondo più equo.
Dottoressa Tagliente, cosa significa per lei celebrare la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità?
“ Celebrare questa giornata è un’occasione per riflettere sulle sfide quotidiane che le persone con disabilità devono affrontare. Non si tratta solo di evidenziare le difficoltà fisiche, ma soprattutto di sensibilizzare sulle barriere culturali e burocratiche che ancora esistono. È anche un momento per sottolineare i progressi fatti, come l’inclusione lavorativa e le agevolazioni ottenute, e per ribadire l’importanza di lavorare per un mondo più accessibile”.
Lei è presidente del Comitato consultivo della Fondazione Insigniti OMRI per le Pari Opportunità e le Disabilità. Qual è la missione principale di questo comitato?
“Il nostro obiettivo è duplice: da un lato, promuoviamo la sensibilizzazione sui diritti delle persone con disabilità, dall’altro lavoriamo per abbattere quelle “barriere invisibili” che spesso rendono la loro vita più complicata. Parliamo di procedure burocratiche, accessibilità ai servizi pubblici e privati, e riconoscimento dei diritti, come l’introduzione della Disability Card e l’aggiornamento dei presidi disponibili nel nomenclatore sanitario”.
Sul piano personale, come concilia il suo ruolo di moglie, madre e professionista con le difficoltà legate alla disabilità?
“Non è semplice. La disabilità è una battaglia quotidiana, ma è anche una sfida che scelgo di affrontare con determinazione. Grazie al supporto della mia famiglia e al mio spirito combattivo, riesco a trovare un equilibrio tra lavoro, volontariato e vita familiare. È fondamentale avere una rete di supporto e soprattutto credere che ogni piccolo traguardo personale possa diventare una conquista per tutti”.
Quali sono le sue priorità per il futuro?
Continuare a combattere per rendere la burocrazia meno oppressiva per le persone con disabilità.
Cosa si sente di dire alle persone con disabilità che leggono questa intervista?
Che ogni battaglia è un passo avanti. Dobbiamo provare a superare le nostre difficoltà pensando alla forza della comunità: insieme, possiamo davvero migliorare le cose.