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CIVITAVECCHIA – È allarme natalità anche a Civitavecchia. Un dato, in linea certamente con quello nazionale ma ugualmente preoccupante, che è fuoriuscito dal convegno organizzato dal Movimento per la Vita di Civitavecchia, sul tema “Denatalità: quale futuro per l'Italia”.
Nel 2022, in Italia, abbiamo avuto 719 mila morti contro i 393 mila nati. Anche nella nostra città (dove fino agli anni anni '90 si contavano in media 600 nati l'anno) il problema è grave: nel 2022 sono nati soltanto 283 bambini a fronte di 615 decessi. Come spiegato dalla dottoressa Claudia Grandoni, dell’Anagrafe cittadina, il tasso di fertilità a Civitavecchia è ancora più basso di quello italiano e la popolazione invecchia sempre di più. Questo comporta una diminuzione della fascia attiva che si deve accollare la grande fascia di popolazione invecchiata che non ha ricambio «in quanto - ha detto - anche il movimento migratorio, pur essendo leggermente positivo, non compensa il deficit natalità. Nel 2009 Civitavecchia vantava 53mila, attualmente i cittadini sono 52mila: 1120 unità perse per una diminuzione del 2,3% nell'ultimo decennio».
Sono intervenuti Gian Carlo Blangiardo, past president Istat (in VTC), Marina Casini, presidente nazionale Movimento per la Vita, Emma Ciccarelli, direttivo del Forum delle Famiglie, Cristina Matranga, direttore generale Asl Roma 4, e Armando Polidori, IC Ennio Galice, Civitavecchia. Il sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco ha ricordato quanto si sta facendo e quanto c’è da fare, un cambio di rotta per andare incontro alle mutate esigenze non solo economiche.
Nel corso del convegno sono state premiate alcune personalità come il presidente della Fondazione Cariciv Gabriella Sarracco che, a sua volta, ha fatto dono di una targa al presidente del Movimento per la vita Civitavecchia Fausto De Martis. Matranga ha ricordato quanto la Asl sta facendo per migliorare sempre di più il Percorso nascita aziendale, una rete fatta di specialisti, cure di qualità e umanità.
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