“Il dirigibile stamane si è recato a Civitavecchia, sopra la quale si è trattenuto oltre 20 minuti, facendo delle evoluzioni a 200 metri di altezza. È stato salutato dagli operai, che hanno temporaneamente abbandonato il lavoro; e da tutta la popolazione che si è riversata nelle vie e piazze e dai piroscafi in porto col fischio delle sirene. Il dirigibile si è quindi diretto sul mare, verso Corneto”. Così scrive La Stampa del 21 ottobre 1909 titolando Una visita del dirigibile militare a Civitavecchia. Il giorno dopo, il quotidiano torinese pubblica un articolo più dettagliato sullo “splendido raid del nostro dirigibile”. La partenza avviene alle 8,45 del 21 ottobre da Bracciano dagli hangar di Vigna di Valle, quelli che oggi ospitano il museo dell’Aeronautica militare. A Civitavecchia arriva alle 9.25:

“Immediatamente la notizia è stata comunicata alla stazione, e di qui col telefono alla città. Il dirigibile è passato sopra lo stabilimento termale, e qui giunto ha piegato leggermente verso nord-ovest, traversando longitudinalmente la città. Con pensiero cortese avvicinandosi all’abitato, l’aeronave discese fino ad una quota di poco superiore ai cinquanta metri, cosicché tutti i particolari del bellissimo apparecchio hanno potuto essere ammirati. Il rumore delle eliche giungeva distintamente all’orecchio di tutti i cittadini, molti dei quali sono stati avvertiti dello straordinario avvenimento appunto da tale rumore. La folla ha invaso le vie, le terrazze delle case ed ha applaudito vivamente la gradita apparizione. Dalla navicella le quattro persone hanno risposto all’applauso, agitando i berretti. Nel porto in quel momento ferveva il lavoro: ma è stato istantaneamente interrotto per seguire lo spettacolo inatteso. Le sirene di tutti i vapori ancorati nel porto hanno fischiato al segno di saluto”.

Il cronista del Messaggero scrive che “il dirigibile, costeggiando il viale Garibaldi, si abbassò notevolmente in piazza Cavalieri San Bertolo, si diresse in città ed al porto. La popolazione gridava evviva e sollevava i fazzoletti; i piroscafi salutavano con le sirene”. Il dirigibile prosegue la sua rotta in direzione di Corneto Tarquinia. Alle 11 giunge a Grosseto. Alle 14 è di nuovo su Civitavecchia: “la sua ricomparsa ha attirato una folla ancora più grande che al mattino, folla che si è riversata per le vie ad applaudire la nave aerea”. Alle 15.15 è rientrato nell’hangar affacciato sul lago di Bracciano. Già nei giorni precedenti il dirigibile “1 bis” aveva sorvolato velocemente Civitavecchia effettuando le sue prime prove di volo. Il 21 ottobre l’equipaggio era composto dal capitano Signorini, dal tenente Munari e dai meccanici Laghi e Cicconi.

A testimonianza di questi voli sopra la città, esistono almeno tre cartoline raffiguranti il viale Garibaldi con in cielo il dirigibile, probabilmente dei fotomontaggi dell’epoca.

Gli articoli che raccontano i voli pioneristici dei dirigibili e dei primi aeroplani ci fanno cogliere lo stupore che pervadeva i nostri antenati affascinati da quelle prime prove di volo dell’uomo.