Ci sono dei momenti in cui il passato riemerge tempestosamente e il presente non riesce a farlo finire nell’abisso dei ricordi poco ed anzi niente affatto gradevoli. Uno di questi momenti, assolutamente importanti e centrali nella quotidianità di tantissimi poveri cristi, ha caratterizzato largamente il recente consiglio comunale durante il quale si è discusso del Centro per l’Impiego ovvero di un servizio fondamentale, che la nostra bella città d’incanto da anni non si preoccupa(né si degna) di metterlo a disposizione di chi ha perso il lavoro e inevitabilmente necessita di servirsene per pensare di risolvere l’annoso problema che lo assilla. E proprio in occasione della seduta di cui sopra, rivelatasi fumosa e addirittura astratta perché non ha fatto capolino neppure il minimo spiraglio che possa o debba far sperare nel reperimento della sede (questo il punto: il CPI non riesce a radicarsi sul territorio per l’incredibile motivo che si continua a brancolare nel buio e a non individuarne una adatta alle esigenze del Centro, dopo che si è inopinatamente impedito al giovane imprenditore Mario Benedetti di mettere a disposizione la sua più che valida proprietà (largamente la migliore delle altre esaminate) malgrado fosse risultato il legittimo vincitore del bando emesso da Comune).

Di lì, ovvero da quando si è verificata una situazione così paradossale, l’esercito di giovani e meno giovani, alla ricerca disperata di informazioni certe sul mondo del lavoro, è costretto al faticoso e dispendioso (andata e ritorno che equivalgono a: (1) tantissimo tempo prezioso bruciato per l’inaccettabile vuoto presente in città; (2) inevitabile spesa sia per spostarsi con la propria auto che con un pullman) “viaggio della speranza” verso Tarquinia, dove appunto è presente il Centro per l’Impiego.

Ecco come siamo messi, dunque. E valga il commento dell’assessore Vitali, presente nel suindicato massimo consesso cittadino, riguardo a quanto sta accadendo senza che si riesca a scovare una soluzione: “È davvero inconcepibile che Civitavecchia non abbia una struttura degna di tal nome per il CPI. Rischio di andare ai pazzi quando penso che la stupenda e sospiratissima soluzione era arrivata con l’immobile del Benedetti”. Quindi ? Basterebbe riflettere sulle parole spese dal leghista per capire quanto sia diventata ormai pesantissima (e irragionevole) l’attuale situazione, che impedisce a numerose persone di usufruire dei preziosi e talvolta impellenti servizi di un Centro ultranecessario come quello per l’Impiego.

Parole (di Vitali, ovvio!) che sono seguite a quelle già spese dapprima dalla troika consiliare del M5S (D’Antò-Lecis-Lucernoni) e poi dalla consigliera regionale Marietta Tidei. I pentastellati non hanno esitato a sottolineare che: “I residenti della nostra città, per poter fruire di un ufficio essenziale quale il CPI sono costretti a recarsi a Tarquinia o addirittura, in alcuni casi, anche a Roma. L’alternativa sono le agenzie private, che forniscono lavoratori interinali e cioè la soluzione che tanto piace a questa amministrazione ed in particolare alla partecipata CSP, la quale in alcuni casi è riuscita addirittura a farsi sponsorizzare.

E dire che il Centro per l’Impiego garantirebbe l’incontro fra domanda di lavoro ed offerta. È assurdo che ancora si debba registrare l’impossibilità oltre all’incapacità di rintracciare “in situ” una sede fissa” (Civonline.it). Parimenti chiara l’esponente “renziana”: “A ormai quattro anni dal trasferimento forzato del CPI da Civitavecchia a Tarquinia non è stata ancora scovata una soluzione che consenta ai cittadini dell’intero bacino di Civitavecchia, Tolfa e Allumiere di disporre di una struttura indispensabile nel proprio territorio. Considerato il protrarsi di tale riprovevole circostanza, ho depositato un’interrogazione a mia firma con la quale chiedo all’assessore al Lavoro, Università, Scuola, Formazione, Ricerca e Merito di conoscere come intenda procedere al fine di assicurare il ripristino della piena e definitiva funzionalità del suddetto Centro di Civitavecchia” (Bignotizie.it).Bene, le acque si stanno agitando. E, rispetto alla calma piatta registratasi per lunghissimo tempo, chissà mai che non si stia seguendo la rotta giusta che permetta di approdare finalmente alla soluzione di un problema tanto gigantesco quanto fondamentale.

E per quanto ci riguarda, se ciò accadrà saremo tra i primi a festeggiare. Perché, lungi dal voler passare per spocchiosi e financo appiccicare qualche medaglia all’angolo di questa pagina che ospita domenicalmente la presente rubrica, rivendichiamo di aver riportato alla ribalta il tema del “Centro” che altrimenti sarebbe rimasto seppellito nell’oblio. Ce ne siamo difatti occupati a più riprese, ecco come e quando: 1) “Di Paolo: “Cpi, percorso avviato”. Evviva, ma per arrivare dove?” (17 Maggio 2022); 2) “Cpi tra annunci trionfali e dubbi inquietanti” ( 2 Giugno 2022); 3)” Cpi: solo chiacchiere e zero fatti” (30 Giugno 2022); 4) “Il Cerntro per l’Impiego c’è? No” (27 Novembre 2022); 5) “Cpi, la sede c’è” (4 Dicembre 2022); 6) “Per l’Impiego non si riesce proprio a far Centro” (19 Febbraio 2023). Allora? Visto che finora un giorno sì e l’altro pure, attraverso i media, non si è fatto altro che sventolare grandi e talvolta grandissime opere-spot di cui non è dato sapere quando verranno eseguite, non sarebbe il caso di (ri)cominciare a dar vita ad un piccola ma enorme realizzazione come il Centro per l’Impiego? Buon tutto a tutti.

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