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Un tavolo operativo permanente contro la violenza sulle donne. L’istituzione formale è avvenuta ieri, quando al termine della tavola rotonda su “Realtà del territorio, criticità e prospettive” in sala Regia è stato sottoscritto un documento d’intenti.
Uno strumento, fortemente voluto dall’assessore alle Politiche sociali Patrizia Notaristefano, che già dal 25 novembre dello scorso anno ha di fatto iniziato a lavorare con incontri a scadenza bimestrale tra istituzioni e le associazioni attive nel terzo settore.
«Ho sentito necessità di coinvolgere tutte le realtà del territorio» ha dichiarato l’assessora Notaristefano nello spiegare la composizione dei partecipanti al tavolo, sottolineando come la nascita di tale organismo permanente sia derivata anche dal «desiderio di non tornare a parlarci addosso ogni anno in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne».
Obiettivo dichiarato del documento: costituire una rete territoriale tra istituzioni ed enti del Terzo settore per promuovere strategie condivise al fine di individuare le metodologie più idonee da adottare, ciascuno secondo le rispettive priorità, professionalità e ambiti di competenza, per realizzare interventi di prevenzione e contrasto ai fenomeni di violenza contro le donne.
A sottoscrivere l’atto di istituzione del tavolo, oltre al Comune di Viterbo capofila del distretto sociale Vt3, la Asl, i centri antiviolenza Erinna e dell’Unitus, la Casa rifugio, la prefettura, la questura, il comando provinciale dei carabinieri, la procura, il tribunale, la Camera civile, l’ordine degli avvocati, le associazioni del Terzo settore e l’Udepe (l’ufficio distrettuale di esecuzione penale esterna).
I lavori della tavola rotonda, introdotti dall’assessora Notaristefano e moderati dall’avvocato Rosita Ponticiello della Camera civile, sono stati preceduti dai saluti istituzionali della sindaca Chiara Frontini, del prefetto Gennaro Capo, del presidente della Provincia Alessandro Romoli, del questore Fausto Vinci, del commissario straordinario Asl Egisto Bianconi e dai delegati di Unitus e dell’Arma. Nel suo intervento il prefetto Capo, sottolineando l’importanza di questi appuntamenti come momento di riflessione, ha anche dichiarato che sperava «fosse presente anche l’assessore regionale perché per attuare interventi di prevenzione e il contrasto al fenomeno servono anche le risorse».
Focus del presidente della Provincia Romoli sulla presenza delle donne impegnate nelle istituzioni. «Anche in politica serve un cambiamento di pensiero. Nel nostro territorio sono poche, basta guardare a Palazzo Gentili: tra i componenti del consiglio provinciale solo un consigliere è donna».
Da “tecnico della sicurezza”, come lui stesso si è definito, il questore Vinci ha rimarcato che «bisogna fare di più, parlarne tutto l’anno e mettere a sistema, ognuno per le proprie competenze, scuola, istituzioni, associazioni e mondo giudiziario» auspicando anche «un cambio di legge. Non basta la repressione, serve prevenzione e cambio culturale».
Per Bianconi, commissario Asl: «E’ necessaria una profonda analisi per individuare la causa da cui generano gli episodi di violenza per mettere in atto azioni preventive».
Prima della tavola rotonda le autorità hanno partecipato al flash mob, organizzato dal Gep dell’università in piazza del Comune, durante il quale hanno verniciato di rosso delle scarpe femminili e all’installazione dell’opera intitolata “Attraverso lo sguardo, Oltre le Parole. Un progetto contro il Gaslighting”