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Lottizzazione Acquabianca, ieri l’epilogo di una vicenda lunga 20 anni. Da quando nel 2005 iniziò a prendere forma Colleverde diventato poi nel tempo un quartiere, a 3 chilometri da Viterbo, che ospita oltre 550 persone.
Un progetto realizzato solo parzialmente rispetto al piano iniziale, a seguito di lotti invenduti e delle cause portate avanti dagli abitanti a cui non sono stati attivati servizi essenziali, fognature e approvvigionamento idrico dall’acquedotto pubblico.
Per l'allora assessore all'Urbanistica Claudio Ubertini la mancata realizzazione di alcune opere in carico alla Colleverde srl pose il Comune nella condizione di non pagare alcune fatture alla società. Da qui l’impasse che ha rischiato di sfociare in un contenzioso davanti al Tar. Ora l’accordo che sblocca l'annosa problematica e permetterà ai residenti di fruire di servizi essenziali.
La transazione prevede, come spiegato dall’assessore alla Qualità degli spazi urbani Emanuele Aronne, che per il completamento di Colleverde «serviranno 5 milioni, non più 10 come inizialmente previsto, di cui 1,5 a carico della Colleverde srl, 3 da parte del Comune e 600 mila euro da Setas srl».
Inoltre nell’accordo è stabilito, tra altre clausole, che il Comune non dovrà saldare la fattura da 420mila 594 euro, la società Colleverde rinuncia al ricorso al Tar, l’amministrazione realizzerà le opere di urbanizzazione - tra cui fognature, acquedotto e una rotatoria all’ingresso del complesso residenziale - la presa in carico delle utenze idriche da parte di Talete. Inoltre la società di costruzioni cede dei lotti al Comune per un valore di 1 milione e 740mila euro, con possibilità di venderli per rientrare delle somme che la Colleverde dovrebbe versare a Palazzo dei Priori.
E per quanto riguarda la rotonda, Aronne ha dichiarato: «Il progetto esecutivo è già depositato, presumibilmente i lavori partiranno dal prossimo anno».
Ha quindi affermato, ringraziando Ubertini per aver scelto all’epoca la strada dell’accordo: «Non so se sia la migliore ma è l’unica transazione possibile con evidente interesse pubblico».
Stralciate momentaneamente tutte le aree non urbanizzate «che saranno oggetto di nuove convenzioni» ha chiosato Aronne.
I gruppi di opposizione, pur astenendosi al momento del voto, hanno espresso apprezzamento per il lavoro svolto dal dirigente del settore Urbanistica Stefano Peruzzo e dall’assessore Aronne. Con Giulio Marini, testimone diretto dell’intera vicenda, che ha affermato: «Questa per me è la delibera della speranza».
E il leghista Andrea Micci ha esortato quanto prima a iniziare ad «attualizzare i progetti e a rivedere i costi per dare risposte concrete a chi vive lì».
La sindaca Chiara Frontini ha commentato con soddisfazione il via libera alla transazione, ringraziando la minoranza per «l’opposizione costruttiva che ha riconosciuto il lavoro portato avanti caparbietà e capacità. Il voto di oggi (ieri ndr.) fa onore al consiglio comunale. È stata una sfida impegnativa, adesso il passo successivo: credere tutti nello sviluppo del quartiere