Ampliamento discarica di Monterazzano, l’amministrazione Frontini ribadisce un secco no e contrattacca con azioni concrete.

E’ la stessa sindaca ad annunciare che «il Comune ha deciso di ricorrere al Tar contro il parere della direzione regionale rifiuti».

Parere in cui è stato espresso l’assenso all’innalzamento dell’invaso, il quarto, per 960mila metri cubi - pari a un milione e 100mila tonnellate di rifiuti - con la prescrizione che sia posto a servizio di tutto il territorio regionale.

Un vincolo che, senza peraltro alcun riferimento a limiti, quantitativi dei rifiuti e tempi del conferimento, sancirebbe la “consacrazione” di Viterbo a pattumiera del Lazio.

La sindaca Frontini ritiene il parere espresso «lesivo non solo dell’integrità e dell’interesse del territorio ma anche della capacità del Comune di amministrare oltre che in contrasto con la programmazione del piano regionale dei rifiuti e degli Ato provinciali».

«Non è ancora stata convocata la terza conferenza dei servizi, quella decisoria, quindi impugniamo davanti al Tar un atto endoprocedimentale, non arrivato a definizione» spiega la Frontini.

Il mandato a procedere nell'azione legale è stato affidato all’avvocato umbro Marco Luigi Marchetti, esperto in tematiche ambientali, per un importo di circa 9mila 400 euro.

Il ricorso al Tar, previa istanza di sospensione, chiama in causa sia la Regione che Ecologia Viterbo, società che gestisce la discarica e proponente l’ampliamento.

Qualora la conferenza dei servizi autorizzasse l’innalzamento nella delibera, approvata dalla giunta lo scorso 5 settembre, è previsto si proceda con il ricorso al Tar anche per tale eventualità.

Non solo. Se l’esito non dovesse essere quello auspicato, «il Comune è pronto a rivolgersi anche al Consiglio di Stato».

«Un atto forte, quello di ricorrere al Tar, che fa seguito a un segnale altrettanto forte di tutto il consiglio comunale che mi ha dato mandato di tutelare gli interessi dell'ente e del territorio in tutti i modi» rimarca la prima cittadina ricordando le due sedute consiliari, di cui una aperta, dedicate all’ampliamento.

Sotto l’aspetto politico, l’inquilina di Palazzo dei Priori dichiara che «allo stato dei fatti non ci sono state interlocuzioni o incontri informali con il presidente della Regione Rocca» ma il fatto che i consiglieri regionali del territorio abbiano presenziato ai due consigli comunali dedicati la induce a dichiararsi «certa che non mancherà un’azione incisiva da parte loro per tutelare il nostro territorio».

La contrarietà espressa sull’ampliamento della discarica non si traduce automaticamente in un no assoluto ad estendere la volumetria dell’invaso.

«Siamo consapevoli - afferma la sindaca - che un ampliamento debba essere attivato, anche perché la discarica è arrivata a una veloce saturazione in quanto utilizzata anche da tutte le altre province. Ma il nostro obiettivo è che l’impianto sia autorizzato solo per il fabbisogno del nostro territorio».

«Altrimenti - conclude, evidenziando che Viterbo è ampiamente autonoma, per quanto concerne sia il trattamento che lo smaltimento rifiuti, - rischiamo di trovarci cornuti e mazziati e, nonostante abbiamo fatto i compiti a casa, di dover poi essere costretti noi a portare la nostra immondizia altrove con costi maggiorati».