Il riscontro positivo di Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, in merito alla documentazione inviata dal Comune e relativa agli atti di gara per il piano pluriennale dei rifiuti, suona quasi come una beffa.

La risposta dell’autorità è infatti arrivata il 5 settembre, stessa data in cui ripartono i sei mesi della quinta proroga dell’appalto ponte. La terza, firmata dall’amministrazione Frontini, che proroga la gestione “provvisoria” del servizio di raccolta rifiuti a Viterbo Ambiente fino al 4 marzo 2024. Ulteriori sei mesi per una spesa complessiva di 6 milioni e 44mila euro. Di fatto un ponte da 1 milione al mese.

La vicenda, che si protrae dal 2020, dovrebbe giungere alle battute finali il prossimo marzo in virtù di quanto reso noto dalla sindaca Chiara Frontini in merito al riscontro Anac.

Anche se, sollecitata sulla tempistica per esperire il bando di gara per l’appalto pluriennale dei rifiuti, l’inquilina di Palazzo dei Priori glissa e preferisce non fornire né indicazioni né ipotesi di date.

Dichiara però che in merito alla «procedura di gara riguardante il servizio per la gestione dei rifiuti urbani e i servizi di igiene pubblica, si sta procedendo spediti considerata la complessità della materia e le modifiche normative intercorse».

Fa quindi presente che nella mattinata del 5 settembre «è pervenuto il riscontro di Anac (Autorità nazionale anticorruzione) a seguito dell’invio, da parte del Comune, di tutta la documentazione relativa agli atti di gara avvenuto lo scorso agosto, che non ha evidenziato criticità di rilievo nel merito della stessa, aprendo di fatto la strada alla pubblicazione del bando. Una risposta che rientra nell'ambito del protocollo di vigilanza collaborativa che lo stesso ente e Anac hanno sottoscritto lo scorso marzo, stante l’importanza dell’appalto in questione».

Nei giorni scorsi sulla questione della terza proroga erano piovute le critiche e le richieste di chiarimenti da parte della Lega e dell’ex sindaco Arena.

E le successive dichiarazioni della prima cittadina, seppur prive di riferimenti specifici, suonano come una sorta di replica.

«Ricordo che questo appalto - sottolinea - ha avuto una gestazione lunga: le prime linee guida furono approvate addirittura dalla giunta Michelini a marzo 2018 e poi la giunta Arena ha atteso fino al giugno 2021 per approvarne di nuove. Quindi, se ci sono ritardi, non sono certo da imputare a questa amministrazione, anzi. Non le consideriamo perfette.

Ciononostante abbiamo scelto di mantenere tali linee guida proprio per non tardare ulteriormente la procedura, lavorando sugli aspetti tecnici dell’appalto e cercando di migliorare le lacune evidenziate.

Dall’istruttoria degli uffici sono emerse carenze dal punto di vista tecnico oltre che dal punto di vista progettuale sul dimensionamento della zona C, sul calcolo del valore dei servizi di spazzamento, oltre a un dovuto adeguamento dei costi del personale, e i cambiamenti di molte disposizioni normative e regolatorie. I nostri uffici - prosegue la sindaca - hanno portato avanti un lavoro enorme, tra predisposizione, revisione e aggiornamento degli atti».

«Un lavoro delicato e scrupoloso - conclude Chiara Frontini - al fine di giungere a un appalto completo dal punto di vista dei servizi, e al tempo stesso nel pieno rispetto di tutti i riferimenti normativi in materia e aggiornato alla luce della nuova disciplina Arera, dei nuovi criteri ambientali minimi e da ultimo anche del nuovo codice dei contratti pubblici, entrato in vigore lo scorso luglio».