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Via libera dalla Regione alla realizzazione dell’impianto per il riciclo di rifiuti plastici ad Arlena di Castro, in località Banditaccia. Lunedì la Pisana ha rilasciato il Paur (provvedimento autorizzatorio unico regionale) alla Med Sea Litter, società proponente il progetto che consiste in una piattaforma per trattare 60mila tonnellate annue di materiale plastico proveniente da mare, spiagge e fiumi, con annessa discarica da 800mila metri cubi divisa in quattro lotti da 200mila metri cibo ognuno. Un via libera condizionato però da alcune prescrizioni che vanno ad aggiungersi a precedenti osservazioni avanzate dall’ente regionale come integrazioni e già ottemperate. Tra queste l’aggiornamento della valutazione sullo studio di dispersione degli inquinanti in atmosfera.
Un livello di dispersione “trascurabile” stando a quanto riportato dal documento redatto dall’ufficio Ambiente della Regione in cui si dichiara che “lo studio presentato partendo dai dati del fondo ambientale rilevato dalle centraline Arpa Lazio di Viterbo, Civita Castellana, Acquapendente e Monte Romano (valore di 18,28 μg/m3), ha rilevato un contributo dell’impianto sulla qualità dell’aria (legato alle emissioni E01 e E02) trascurabile”.
Però restando in tema di impatto ambientale, “considerato il possibile ulteriore contributo all’incremento delle Pm10 dovuto al traffico veicolare indotto - con particolare riferimento alla possibile inadeguatezza della viabilità e dunque all’incremento di traffico e di emissioni conseguenti” nel documento si ritiene necessario “inserire ulteriori prescrizioni atte a limitare tale contributo sull’impatto ambientale dell’opera sul territorio circostante”.
Elemento che, insieme ad altri, appare tra le criticità sollevate dai Comuni che confinano con Arlena di Castro nel ricorso presentato al Tar. L’udienza, prevista per lo scorso 5 dicembre, è stata rinviata al 3 aprile dal tribunale amministrativo in quanto, come comunicato dal presidente della Provincia Romoli, “ha ritenuto ammissibili le osservazioni presentate”.
Tornando alle prescrizioni evidenziate dalla Regione: la Med Sea Litter, prima della realizzazione dell’impianto, dovrà redigere uno studio aggiornato del traffico veicolare “valutando l’adeguatezza della viabilità interessata dal passaggio dei mezzi in ingresso e in uscita dall’impianto”. Studio che dovrà essere inviato anche alla Provincia di Viterbo e ai Comuni limitrofi ad Arlena, interessati dal passaggio dei mezzi con i rifiuti plastici da trattare.
Inoltre, in base alle risultanze di tale studio, “su richiesta dei Comuni interessati dal passaggio dei mezzi e previa apposita convenzione ai sensi di legge, la società dovrà partecipare all’adeguamento e alla manutenzione delle esistenti infrastrutture stradali percorse per l’accesso e l’uscita dall’impianto prevedendo gli adeguamenti eventualmente necessari”.
La società ha ora 5 anni di tempo per realizzare il progetto della piattaforma con annessa discarica, a servizio esclusivo dell’impianto. Un progetto che, in termini di compensazioni, per il comune di Arlena si traduce in “600mila euro l’anno di royalties per 25 anni, nel passaggio da area agricola a industriale, nella riscossione dell’Imu sui capannoni, in 60 posti di lavoro oltre a due persone indicate dal Comune, pagate dalla società, per controllare l'ingresso dei rifiuti e nella costruzione di un nuovo asilo” aveva spiegato la Med Sea Litter presentando la sua proposta imprenditoriale.