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Energia green per alimentare le scuole comunali. Per Emanuele Aronne, assessore alla Qualità degli spazi urbani, un provvedimento dalla duplice valenza: risparmio economico per le casse comunali e di valore didattico per i ragazzi a cui si insegna l’importanza di ridurre l’emissione di CO2.
Nel consiglio comunale di giovedì a sollecitare l’assessore in merito all’argomento è stata la consigliera di maggioranza Francesca Pietrangeli che ha chiesto aggiornamenti sullo stato dell’arte.
Risposta facile per Aronne, fresco di approvazione di una delibera di giunta sui progetti finanziati con fondi Fers, tra cui proprio il fotovoltaico per le scuole per un impegno di 280mila euro.
L’assessore, pur plaudendo «l’approccio positivo del Comune che già nel 2005 aveva previsto l’installazione di tre impianti fotovoltaici, con una spesa di 500mila euro di allora, sulle scuole Grandori ed Egidi e sugli uffici comunali di via Garbini», ha poi però rimarcato che «non si capisce se siano mai stati funzionanti e se sia stata portata a compimento la procedura di accreditamento al gestore del servizio elettrico».
Tanto che per fare chiarezza sulla situazione «stiamo ragionando sull'opportunità di un incarico esterno per una due diligence esplorativa» ha spiegato.
Tornando ai tre impianti del 2005 «oggi sono inservibili perché i moduli fotovoltaici sono obsoleti. I nuovi, molto più performanti in quanto svilupperanno il doppio della potenza inizialmente prevista - passando da 20 a 40 kwatt - sono già installati. Quelli sulle scuole Grandori ed Egidi sono funzionanti e prossimi all’allaccio mentre l’impianto sugli uffici di via Garbini deve essere terminato».
La fotografia rappresentata da Aronne in aula ha riguardato anche altri due impianti già presenti, anche se pure in questo caso mai allacciato alla rete elettrica.
«Uno alla scuola Fantappiè, realizzato nel 2021, collaudato ma mai allacciato e l’altro alla Pensilina del Sacrario».
Aronne ha quindi ribadito che, dopo la firma della convenzione con la Regione per i fondi Fers, «tutte le scuole saranno dotate di impianti fotovoltaici».
Il passaggio successivo, negli intenti dell'assessore, è poi la realizzazione di una comunità energetica. «Non tutti gli istituti hanno coperture tali da consentire l’installazione del fotovoltaico, con la comunità energetica avremmo la possibilità di allacciarle con una sorta di autoconsumo virtuale».
Ma non è l’unica questione a cui dover trovare soluzione.
Per alcuni edifici scolastici infatti c’è da risolvere prima un problema che, considerata l’esistenza e l’attività didattica degli stessi che data diversi decenni, ha del paradossale.
«Alcune scuole come la Canevari, la Vanni, l’asilo della Pila prima di poter essere dotate di un impianto dovranno essere accatastate. Non risultano presenti al catasto fabbricati, situazione comune anche agli uffici della polizia locale» ha rimarcato. «Anche per capire tutto questo sarebbe opportuna una due diligence esplorativa» ha concluso Aronne.