«Non ci sono rassicurazioni, non ci sono programmi, non ci sono informazioni, ma soprattutto non c’è stato nemmeno un rappresentante del Comune a presenziare la riunione programmatica degli educatori scolastici per l’inizio del nuovo anno. Come al solito l’amministrazione Frontini si manifesta per tutta la sua inconcludente arroganza: dopo mesi di richieste di incontro, sollecitazioni pubbliche, interrogazioni, un consiglio comunale dove sostanzialmente l’unica risposta che il sindaco Frontini e l’assessore Notaristefano sono state capaci di esporre è stata “stiamo lavorando”, al momento dei fatti l’assenza sembra essere l’unico modo per sfilarsi dalle proprie responsabilità». Lo dice Luisa Ciambella, responsabile organizzativo del Movimento civico Rocca Presidente e presidente di Per il Bene Comune. «Ad oggi, stando a quanto emerso dalla riunione online con i soli responsabili della Cooperativa alla quale è affidato il servizio, agli educatori scolastici sono state rinnovate le ore di assistenza fino al 31 dicembre del 2024, poi nulla è dato sapere. L’affidamento del servizio - aggiunge Ciambella - andrà in scadenza e se il Comune non troverà una soluzione dal primo gennaio del prossimo anno i ragazzi affidati agli educatori non potranno più usufruire dell’assistenza scolastica. Un epilogo decisamente irrispettoso dei lavoratori, che restano in un regime di precarietà incomprensibile, ma soprattutto per le famiglie che a questo punto iniziano l’anno scolastico con l’incertezza che il servizio di assistenza sia attivo per il 2025, con tutte le problematiche che ne possono conseguire. Difficile trovare un modo per definire l’atteggiamento del sindaco Frontini e dell’assessore Notaristefano che, nonostante si siano lanciate in promesse ambiziose pensando sempre di essere in campagna elettorale, alla prova dei fatti l’unica certezza è la loro incapacità di dedicarsi a risolvere i problemi reali dei cittadini». «Cercando di capire i motivi dell’assenza dei rappresentanti comunali all’incontro con gli educatori - per la prima volta svolto on line e non in presenza (perché?) - torno nuovamente a chiedere al sindaco e all’assessore competente come vogliono procedere. Se continuare a svicolare il problema evitando anche di presenziare alle riunioni, o impegnarsi seriamente a far conoscere le modalità con cui questo servizio potrà proseguire anche per il 2025. E’ una questione di rispetto, per i lavoratori, per i ragazzi, per le famiglie e per tutti i cittadini. Viterbo non si merita questo atteggiamento da chi è chiamato a tutelate i diritti di tutti», conclude Ciambella.