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Un’altra primogenitura per l’amministrazione comunale di Viterbo. L’accordo siglato ieri nella sala Regia tra la Direzione regionale musei del Lazio e Palazzo dei Priori è infatti il primo protocollo, a livello regionale, per la valorizzazione partecipata del patrimonio culturale della città di Viterbo.
Un protocollo che la sindaca Chiara Frontini ha definito «una pietra miliare di un percorso condiviso dal carattere innovativo per mettere in sinergia siti museali e monumenti» e la sottoscrizione dell’accordo «un appuntamento centrale in una città che si candida a capitale europea della Cultura».
E Viterbo è anche «il primo esempio di esperimento di partenariato speciale pubblico privato».
In occasione della firma dell’accordo infatti è stato anche presentato l’avviso per l’attivazione del partenariato speciale presso il museo nazionale etrusco di Rocca Albornoz, la basilica di San Francesco e il santuario della Madonna della Quercia finalizzato allo sviluppo di un programma di valorizzazione e promozione dei luoghi della cultura con la partecipazione attiva di operatori economici.
Oltre a quella della prima cittadina, l’altra firma apposta sull’accordo è stata quella di Stefano Petrocchi, direttore della Direzione regionale musei del Lazio che ha evidenziato la prospettiva di valorizzazione dei beni culturali che l’intesa comporta. «Un patrimonio che comprende anche le abbazie storiche come quella de La Quercia. Un complesso architettonico su cui la direzione musei sta lavorando da anni per cercare di costruire occasioni per importanti attività culturali». Le altre due realtà cittadine su cui si è appuntata l’attenzione di Petrocchi sono appunto la basilica di San Francesco e il museo della rocca Albornoz «che vogliamo ancora di più al centro di Viterbo. Anche per questo ci teniamo a creare un rapporto sempre più stretto con il Comune». Il direttore Petrocchi ha inoltre ribadito il fatto che «Villa Lante sta per diventare museo autonomo».
L’accordo ha durata di 4 anni, prorogabili, e prevede anche l’istituzione di un tavolo tecnico, composto da quattro persone - due designati con nomina ministeriale e gli altri dal Comune - che si riunirà almeno una volta all'anno per il monitoraggio e l’attuazione del protocollo siglato ieri. Un’intesa che, come evidenziato dalla sindaca, «è frutto del lavoro dell’assessore Alfonso Antoniozzi che ha creato la sinergia per arrivare a questa alleanza».
Il titolare della Cultura ha sottolineato che «l’accordo, che va verso una strategia di rete, è un passo avanti per la valorizzazione e la conservazione per il patrimonio culturale e spinge a ragionare in maniera unitaria e sinergica. Fornisce anche l’opportunità di creare nuovi stimolanti itinerari culturali, di dare vita a progetti promuovendo anche laboratori didattici». Per Antoniozzi il protocollo siglato è «un modello esemplare di collaborazione strategica di salvaguardia e conservazione del patrimonio culturale».
Sulla sussidiarietà in campo culturale con l’alleanza tra pubblico e privato, una sussidiarietà in campo culturale è intervenuto Marco D’Isanto, consulente della direzione regionale musei.
«Questo è il primo partenariato speciale nella regione Lazio. L’avviso, pubblicato martedì, cerca di creare una connessione tra le competenze del pubblico con la vivacità del privato».
Tra gli obiettivi fissati nell’avviso rientrano le attività finalizzate all’educazione al patrimonio e la programmazione e realizzazione di iniziative culturali. La comunità come plusvalore per la cultura e la creazione di nuovi legami è stato il tema dell'intervento di don Massimiliano Balsi, vicario episcopale per culturale e rettore della basilica della Quercia.
L’incontro è proseguito con gli interventi di Enrico Parlato dell’Unitus sulla prospettiva di sviluppo relativamente a cultura e patrimonio nella Tuscia e della direttrice dei siti museali nazionali di Viterbo Sara De Angelis. A tirare le conclusioni Massimo Osanna della Direzione generale musei del ministero della Cultura.