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Rifiuti, diverse le novità emerse durante il consiglio comunale dedicato alle interrogazioni. E, stando a quanto evidenziato dai conteggi del capogruppo Pd Alvaro Ricci, una in particolare sarebbe devastante per le tasche dei viterbesi: la Tari aumenterebbe del 22%.
Si è arrivati alla ferale previsione partendo dalla domanda posta dallo stesso Ricci su «quant’è l’importo a base di gara rapportato all’anno del nuovo appalto».
Quesito che ha richiesto alcuni minuti prima che la risposta arrivasse.
Per fornire dei dati precisi, ha spiegato la sindaca Frontini. Prima di dettagliare, ha tenuto a puntualizzare che la durata del nuovo appalto sarà di 4 anni e non più sei come accaduto finora.
«Il dato complessivo annuale è di 14,7 milioni l’anno, comprensivi di Iva. A seguito di un controllo tecnico è stata appurata una cifra più bassa rispetto ai 17 milioni previsti in bilancio». Complessivamente quindi il nuovo appalto rifiuti, per 4 anni, assommerà a 52 milioni di euro più Iva.
Il capogruppo Pd, rilevando che si è passati da 12 milioni annui (costo del precedente appalto pluriennale ndr.) a quasi 15, ha stigmatizzato il fatto che sia stata approvata una variazione di bilancio per 17 milioni ma soprattutto la mancata informazione al consiglio.
«Perché anche se ora si parla di una cifra più bassa, da 12 a 14,7 milioni ci sono comunque 3 milioni. E credo che il consiglio comunale debba essere informato su 3 milioni in più e da dove deriva questo aumento».
Incremento che «arriverà sulle spalle dei cittadini con un aumento del 22% della Tari» ha tuonato Ricci facendo notare l’incongruenza di «quando sempre in sede di assestamento lei sindaco ha fatto passare 158mila euro, per evitare l’aumento dello zero e qualcosa, come manna dal cielo».
«Mette 158mila per evitare quel piccolo ritocco - ha proseguito nella sua “requisitoria” - e non ci ha detto invece, per cause che potrebbero anche essere indipendenti dalla volontà politica, la Tari in realtà aumenterà del 22%».
Il capogruppo Pd, ribadendo le critiche sulle modalità di comunicazione da parte dell’esecutivo nei confronti dell’aula, ha chiesto se nel prossimo consiglio comunale la sindaca «non ritenga di volerci relazionare su questo aumento così forte dell’imposta sui rifiuti che si troveranno a pagare i cittadini dal 2024 o dal 2025 a seconda di quando andrà a regime la gara».
Focus sui rifiuti anche con l’interrogazione di Andrea Micci, consigliere della Lega. In particolare sui ritardi nella pubblicazione della gara d’appalto.
«Siamo alla terza proroga dell’amministrazione Frontini di quello ponte. 18 mesi a un milione e rotti al mese fa una bella cifra» ha attaccato per poi porre l’accento sul verde, sul diserbo infestanti e sull’igiene urbana.
Sul diserbo stradale, che interessa tra l’altro i marciapiedi, la Frontini ha ricordato che sono stati stanziati 70mila euro nel bilancio di previsione del 15 aprile e, successivamente in assestamento altri 40mila euro.
Sull’appalto per il verde «fatto dalla precedente amministrazione, c’è un accordo quadro per 2 annualità. Per cercare di dare un servizio più performante abbiamo speso in 9 mesi la cifra prevista per un anno».
Ha poi comunicato che l’amministrazione prevede «si possa andare verso un nuovo appalto del verde entro il primo trimestre del 2024».
Infine sull’appalto igiene urbana, oltre a puntualizzare che documenti e atti di gara sono stati inviati all'Anac prima della scadenza della proroga, ha delineato quali saranno i prossimi step.
«Adeguare gli atti di gara alle poche osservazioni fatte da Anac, l’ufficio sta già lavorando con il supporto di un legale, e andare in pubblicazione. A seguire la determina a contrarre e l’avvio delle procedure per la pubblicazione degli atti di gara, al cui interno non sarà più inserito il diserbo stradale».
L’inquilina di Palazzo dei Priori ha concluso il suo intervento ribadendo «l’impegno di tutti andare il più spediti possibile»