Una lunghissima ovazione, tutti in piedi per applaudire “Dies Natalis” e Raffaele Ascenzi.

Grande commozione e tanti occhi lucidi al termine del video che, domenica nel corso di una cerimonia molto partecipata al Teatro Unione, ha svelato i segreti della Macchina di Santa Rosa del 2024.

Una “cattedrale”, sviluppata in altezza, dalle linee gotiche che richiamano le Macchine ottocentesche traslata nel ventunesimo secolo con innovative tecnologie costruttive e illuminotecniche.

Tre “navate” in verticale raccontano la storia di Santa Rosa dalla morte all'ascesa in cielo. Da qui il nome Dies Natalis «perché - ha spiegato Ascenzi - il giorno della nascita per la Chiesa è il giorno della morte, del passaggio dallo stato terreno a quello celeste».

All’interno della prima “navata” la statua della patrona è distesa su una pietra, attorniata da angeli che ne piangono la morte; nella seconda un’intensa illuminazione, che si propagherà verso l'esterno, svela Rosa immortalata nel momento dell’estasi e nella terza la piccola Santa inginocchiata, sorretta sulle spalle di due angeli abbracciati, volge lo sguardo al cielo per l'ascensione.

La croce sovrasta poi le guglie e i pinnacoli perimetrali della struttura amplificando il senso di verticalità della Macchina, definita dall’assessore alla Cultura Alfonso Antoniozzi «un’opera d’arte, un racconto nel racconto».

Diversi poi gli elementi architettonici che richiamano dettagli delle chiese di San Francesco e Santa Maria Nuova.

Maestosa e imponente, Dies Natalis «è molto voluminosa - ammette l’ideatore - ma ho verificato l’ampiezza delle strade, ci passa».

Parlando della sua ultima creazione Ascenzi rivela: «Ho detto a me stesso che avrei presentato il nuovo progetto soltanto se fosse stata all’altezza di Gloria. L’idea è stata quella di riprendere la storia della Macchina, riportando la Santa dentro il campanile».

Un omaggio che parte dal recupero di un’identità storica e devozionale «per celebrare le ricorrenze del Giubileo e del decennale del riconoscimento Unesco».

Ringrazia l’amministrazione Frontini per aver operato per tempo la scelta della Macchina 2024. «Ci sono voluti 100 giorni per costruire Gloria con Fiorillo, per Dies Natalis ci vogliono almeno sei mesi». Sul palco è salito poi il vicepresidente del Sodalizio Facchini Luigi Aspromonte, al posto del presidente Massimo Mecarini che, nonostante fosse presente in platea, ha preferito delegare avendo fatto parte della commissione esaminatrice dei bozzetti partecipanti al concorso di idee.

Aspromonte ha coniato un neologismo per definire Ascenzi: «un grande architetto santa rosaro».

Luigi De Risi, presidente Gramas (Rete Grandi Macchine a spalla) ammette di essersi «commosso vedendo il video. Mi piacerebbe portare Dies Natalis, è spettacolare».

Plauso della sindaca Chiara Frontini, visibilmente emozionata, ad Ascenzi e alla commissione esaminatrice.

«Avevamo chiesto una Macchina bella e ce l’hanno data. Questa è la Macchina delle grandi sfide - Giubileo e candidatura a capitale europea della Cultura - della Viterbo che vuole volare, del sogno che diventa realtà. Questa è la Macchina che porterà Viterbo nel mondo, la nostra identità e la nostra cultura fuori dai confini».

Ha quindi ringraziato tutti gli ideatori, in particolare Alessio Patalocco con Gianluca Di Prospero secondo classificato con “Sogno di Rosa” e Alfredo Giacomini che con “Metamorfosi” si è aggiudicato il terzo posto.

Tutti i progetti che hanno partecipato al concorso di idee sono esposti nel foyer del Teatro Unione, dove resteranno per una settimana.

Per concludere la cerimonia la prima cittadina ha chiamato sul palco Mecarini per inneggiare tre volte a gran voce, insieme al pubblico presente, “Evviva Santa Rosa”.