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«Abbiamo ereditato la Francigena sull’orlo del baratro finanziario ed ora è un’azienda che produce servizi e valore a vantaggio dei viterbesi». La capogruppo di Viterbo 2020 Melania Perazzini e i consiglieri di maggioranza commentano il bilancio semestrale della partecipata.
Sulla gestione di Francigena interviene Melania Perazzini: «Nel 2022 abbiamo ereditato una società prossima al fallimento, oggi, a un anno e mezzo di distanza dall’approvazione del piano di risanamento in consiglio comunale, abbiamo un semestrale con dati che sottolineano un inizio di ripresa in tutti i rami dell’azienda, con un valore positivo netto di circa 103 mila euro.
Risultati economici dall’andamento positivo - prosegue - che tengono conto dei canoni di concessione e locazione da riconoscere al Comune. I risultati iniziano ad apprezzarsi e credo che Francigena stia realmente andando verso una situazione di autosufficienza, che non potrà che migliorare con l’arrivo dei nuovi bus e l’apertura della terza farmacia. Uno dei temi su cui si sono focalizzate di più le critiche di questo semestrale è l’adeguamento delle tariffe per i parcheggi blu e la conseguente riduzione delle auto nel centro storico.
Di fronte a queste argomentazioni posso solo dire che si tratta di mettere a fuoco la funzione che questa amministrazione vuole dare ai parcheggi rispetto all’economia del centro.
Che cosa è più conveniente per i commercianti e per gli stessi abitanti? Che le tariffe siano basse facendo si che la gente lasci le auto parcheggiate per lunghi periodi trasformando il centro in un parcheggio a cielo aperto oppure, al contrario, che ci sia un ricambio frequente nella sosta e che le tariffe adeguate favoriscano che le persone lascino la macchina e si spostino a piedi nel centro storico? In un anno e mezzo sono stati già raggiunti 13 dei 15 punti del piano di risanamento che, non dimentichiamocelo ha una durata di cinque anni, un buon risultato agli occhi di questa amministrazione».
Sullo stesso tema anche la consigliera Maria Rita De Alexandris che, con un salto indietro nel tempo, ha sottolineato senza toni polemici le responsabilità delle amministrazioni passate.
Così come la consigliera Alessandra Purchiaroni che, in risposta alla consigliera del Pd Francesca Sanna, ha saputo fare chiarezza su un tecnicismo importante come la ripatrimonializzazione spiegando che è estremamente scorretto parlare di soccorso finanziario, in quanto quello che è stato fatto altro non è che un atto in forza di legge nell’ambito di un piano di risanamento. La consigliera ha spiegato: «Abbiamo operato come farebbe un imprenditore - ha detto - che rendendosi conto che la società è sottocapitalizzata decide nell’autonomia gestionale che gli è propria di salvarla immettendo capitale».
Importante la posizione di Simone Onofri che ha offerto una visione manageriale e politica positiva del piano. In particolare si è soffermato sull'importanza del periodo temporale necessario ad attuare il piano di risanamento, con evidenza dei primi dati di performance (Kpi) positivi e alcuni progetti che verranno attuati sul Tpl attraverso fondi Fesr (Fondo Europeo Sviluppo Regionale).
Infine il consigliere Paolo Moricoli ha chiarito come la valutazione dei risultati gestionali delle aziende vadano fatti nella loro progressione. «Due anni fa, Francigena era sull’orlo della liquidazione e alcune criticità, ovviamente, permangono, ma è impossibile non sottolineare il trend positivo in ogni ambito gestionale. Proseguendo così, malgrado i contrattempi non dipendenti da Comune e Francigena (es.: tempi di consegna degli autobus), presto si potrà passare al piano di sviluppo».