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Fare rispettare la legge dopo anni di «gestioni di pancia e non solide economicamente», creare uno stadio Rocchi come «casa dello sport viterbese», messa in sicurezza del progetto Pnrr di risistemazione della struttura globale di via della Palazzina e affidamento «solo a chi ha la fedina penale pulita, paga i contributi e paga regolarmente le tasse». La sindaca Chiara Frontini replica alla Faul Cimini dopo il ritiro dell’interesse a gestire lo stadio Rocchi. Il Comune di Viterbo ora può gestire l’intera struttura sportiva per l’emendamento approvato in Regione Lazio e «c’è già una richiesta pervenuta per l’affidamento diretto che stiamo valutando».
«Siamo arrivati in amministrazione – ha detto la sindaca - con la società che gestiva la Viterbese che aveva, con un semplice pezzo di carta intestata, manifestato il proprio interesse a cofinanziare il progetto dei lavori Pnrr sullo stadio per circa un milione e 650 mila euro perché fino ad ora le cose in questo Comune si sono fatte così: su un pezzetto di carta libera». Chiara Frontini non ci sta a passare per antisportiva nella gestione dello stadio Rocchi e ieri sera, insieme agli assessori Emanuele Aronne ed Elena Angiani ed il consigliere Giancarlo Martinengo, ha ripercorso la storia dai “tempi” della Viterbese di Romano e, ora, sul ritiro della candidatura della Fc Viterbo a gestire lo stadio (unica società che aveva risposto all’avviso pubblico del Comune).
«Prima del nostro arrivo fu firmata una preintesa – continua la sindaca – tra la precedente amministrazione e l’allora presidente Romano che avrebbe avuto effetto tra le parti se fossero state soddisfatte delle condizioni che, una volta entrati, abbiamo esplorato. Tra queste abbiamo richiesto la stipula di una fidejussione a garanzia di questo milione e 650 mila euro anche perché la preintesa prevedeva che, se poi si fosse firmato il contratto, l’allora Viterbese avrebbe avuto lo stadio in concessione per i prossimi 10 anni a fronte dei lavori per il Pnrr».
La sindaca è netta nello spiegare con la mancanza di garanzie economiche e gestionali il no alla gestione del Rocchi, la cui concessione fu stipulata nel 2018 con Piero Camilli e che è scaduta il 31 agosto 2023. Senza condizioni, quindi, è decaduta anche la clausola dei 10 anni di gestione dello stadio. «Di fronte alla mancanza di garanzie gestionali – continua Frontini – avevamo due possibilità: prorogare la convenzione del 2018 di un anno o fare un avviso di manifestazione d’interesse pubblico per rimettere il campo sul mercato. Abbiamo optato per la seconda ipotesi».
Quindi il ruolo della Regione. «Già nel 2016 la Regione – aggiunge – scrisse che gli immobili dello stadio non potessero essere concessi gratuitamente ma con locazioni a prezzi di mercato ma la convenzione nel 2018 fu fatta a titolo gratuito e, anzi, con contributi alla società. Abbiamo dovuto sbrogliare una matassa complicata». La sindaca parla di una situazione gestionale «allegra e di pancia» in questi anni ed ecco il motivo dell’avviso pubblico. «Mente sapendo di mentire chi dice che potevamo affidare direttamente lo stadio – precisa Frontini – perché in un contesto in cui c’è un contenzioso ed una proprietà non univoca ciò è palesemente una mistificazione. Dal 2018 sono cambiate tre normative in materia».
Respinge le accuse di ritardi Frontini ribadendo che sono stati tempi giusti per la complessità del caso e «la Faul Cimini non ha ritirato la domanda perché noi abbiamo tardato ma perché non aveva i requisiti per partecipare all’avviso. Non c’è stata nessuna frattura con loro. C’è solo la necessità di affrontare argomenti importanti con serietà e solidità».
«Grazie a tutta questa situazione – dice ancora la sindaca – la Regione si è mossa con l’emendamento con il quale possiamo avere il pieno possesso di tutta la struttura senza ulteriori passaggi burocratici successivi e chiarire che giocare al Rocchi non significa gestire il Rocchi e fare dello stadio la casa dello sport viterbese. Tutte le città medie in Italia hanno stadi in cui si fanno tante attività sportive ma anche musicali e di altro tipo». Quindi la notizia: «E’ stata bandita la gara Pnrr per il progetto di risistemazione malgrado il mancato cofinanziamento privato e sarà chiusa entro Natale. Ci sarà un nuovo impianto molto più all’avanguardia sia esteticamente che funzionalmente».