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Un periodo transitorio (con inizio da concordare) fino al 15 ottobre che permetterà di mantenere aperti ristoranti e pubblici esercizi fino alle 2 nei festivi e all’una nei giorni feriali: servirà per avere dati su cui ragionare concretamente.
E’ l’esito dell’incontro, cui ne seguiranno altri, che si è svolto ieri pomeriggio alla presenza dell’assessore allo sviluppo economico Silvio Franco, della sindaca di Viterbo Chiara Frontini e le principali associazioni del settore economico.
Il faccia a faccia, voluto dalle associazioni di categoria, è servito a fare il punto sulla necessità di rivitalizzare il centro storico permettendo ai locali ed alle attività di restare aperte tenendo però conto delle legittime richieste dei residenti che, mediante un’associazione, avevano tirato in ballo varie sentenze contro l’estensione degli orari.
I rappresentanti degli esercenti hanno precisato che l’apertura dei locali permette anche, di fatto, la sussistenza di presidi di legalità che, associati ai controlli delle forze dell’ordine, rendono sicure le sere d’estate e la vitalità del centro.
Da una parte, quindi, la rivitalizzazione del cuore di Viterbo che è uno degli obiettivi del Comune, dall’altra maggiori introiti degli esercizi pubblici.
Al centro le esigenze dei residenti alla quiete. Sono tutti obiettivi che, con la concertazione di ieri, sono raggiungibili.
Il Comune nei prossimi giorni dovrà continuare a consultarsi con i propri legali per valutare ogni scelta in relazione alle sentenze citate (che sono, ciascuna, contro un singolo attore in campo) e ragionare sulle scelte migliori da fare e da formalizzare.
Le associazioni di categoria hanno presentato un documento unitario che accetta misure come la limitazione della fruizione di bottiglie di vetro ed alcolici ma auspica controlli anche in aree esterne al centro, valendo i locali aperti come presidi di sicurezza.
«Confermo l’incontro che c’è stato con i rappresentanti dei commercianti – dice l’assessore Silvio Franco - che è stato come sempre cordiale e collaborativo. La situazione ha profili normativi complessi e incerti per cui stiamo lavorando per trovare una quadra fra le varie difficoltà. Nei prossimi giorni condurremo ulteriori approfondimenti per cercare di arrivare a una decisione entro la prima settimana di agosto. L’orario è solo un aspetto e neanche quello principale, si tratta più in generale di definire un quadro per rivitalizzare il centro durante l’arco della giornata conciliando le esigenze di operatori, turisti, studenti e residenti».
Dalle parole dell’assessore Franco si evince la volontà della giunta Frontini di spingere ad una generale rivitalizzazione del centro storico di Viterbo non solo la sera ma per tutta la giornata: le parole d’ordine, però, sono prudenza e concertazione.
La prima per le sentenze cui si sono appellati i residenti che coinvolgono tutti gli attori in campo, la seconda per trovare soluzioni ponderate che possano essere valide per tutti.
Il Comune, inoltre, ha chiesto un piccolo sforzo alle attività che insistono da piazza San Pietro e tutto il tratto verso e dentro San Pellegrino per restare aperti la mattina per permettere ai turisti e passanti di poter fare colazione: gli unici bar aperti, infatti, partono da dopo piazza San Carluccio in direzione di piazza del Plebiscito e via Cardinal La Fontaine.