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Il Medioevo, considerato un periodo storico buio, potrebbe rivelarsi invece un vero e proprio faro per attrarre turismo.
E per Viterbo, che vanta il quartiere medievale più grande d’Europa, una indiscussa risorsa di sviluppo.
Proprio la creazione di un’offerta italiana per un turismo internazionale incentrato sull’autenticità medievale dei luoghi, tramite la promozione congiunta di un calendario di eventi e rievocazioni storiche di assoluta eccellenza, è l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato ieri tra la Rete delle città medievali italiane ed Enit.
Una Rete, che conta 28 Comuni in 10 Regioni, di cui Viterbo «anche quest’anno è stata confermata capofila» ha dichiarato con soddisfazione la sindaca Chiara Frontini.
Annunciando inoltre che «la nostra città il 22 marzo ospiterà a Palazzo dei Priori la VI edizione del Festival dei luoghi medievali».
L’incontro di ieri a Roma per la sindaca è stata «anche un’occasione per approfondire una delle tematiche di studio della candidatura di Viterbo a Capitale europea della Cultura 2033».
Il Comune capoluogo non è l'unico nella Tuscia a possedere un patrimonio riferibile al periodo medievale di indiscutibile eccellenza. Fanno parte della Rete anche Sutri, Civita di Bagnoregio, Vitorchiano e Tarquinia.
Presente alla firma dell’accordo Daniele Sabatini, presidente del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia in Regione Lazio.
«La firma del protocollo d’intesa tra Enit e la Rete delle Città medievali italiane con capofila Viterbo - ha commentato - segna un nuovo modo di concepire lo sviluppo turistico, puntando sull’autenticità medievale come marchio di qualità da promuovere e valorizzare sul mercato del turismo internazionale».
«La rete - ha proseguito, ringraziando il consigliere Sandro Pappalardo di Enit e Renato Chiti, destination manager di Medieval Italy - nasce proprio dalla volontà di programmare strategie condivise in grado di promuovere e valorizzare l’identità medievale delle nostre città e favorire lo sviluppo di un turismo storico e culturale che, soprattutto in prossimità dell’anno giubilare, potrà portare concreti vantaggi a tutti».
Ha poi sottolineato la presenza «importante e significativa di tanti comuni del Lazio, tra cui Viterbo, Sutri, Bagnoregio e Tarquinia, a rappresentare proprio la straordinaria ricchezza che può derivare dalla storia delle nostre comunità».
Plaudendo all’efficienza di Enit «di cui sono stato testimone diretto» in occasione della promozione della Macchina di Santa Rosa sia alla Borsa internazionale del Turismo di Milano che alla Fiera di Berlino, il consigliere regionale si dice certo «che la collaborazione con l’Agenzia nazionale del Turismo consentirà a questo progetto di decollare con successo e conseguire gli obiettivi strategici».
Sabatini ha quindi comunicato che «per quanto riguarda le opportunità in campo, con la collega consigliere regionale umbra Eleonora Pace presente all’incontro, abbiamo intrapreso un percorso comune che vede le nostre rispettive regioni al lavoro per creare un modello di sviluppo turistico legato proprio al medioevo e alle rievocazioni storiche, ma anche a grandi personaggi del passato come Vicino Orsini e Giulia Farnese che hanno caratterizzato un’epoca storica e possono ancora oggi rappresentare un’attrazione turistica importante per i nostri territori. E proprio per ciò che riguarda le rievocazioni storiche, dopo l’approvazione della legge nazionale realizzata grazie al prezioso contributo offerto da Antonio Tempesta presidente dell’associazione delle Rievocazioni storiche del Lazio che ringrazio, siamo ora al lavoro tanto nel Lazio che in Umbria, per far approvare proposte di legge regionali volte a valorizzare e sostenere adeguatamente questo straordinario patrimonio di tradizioni e memorie».