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Dimensionamento scolastico, argomento spinoso che negli ultimi tempi, complice anche il fenomeno della denatalità, si ripresenta con forza ogni anno nel Viterbese. La riduzione delle dirigenze scolastiche è stata ieri al centro di un’assise fiume in Provincia particolarmente travagliata e caratterizzata da varie sospensioni. E conclusasi con un colpo di scena.
Il parlamentino di Palazzo Gentili avrebbe dovuto approvare la relativa delibera e trasmettere l’atto alla Regione entro il termine ultimo, fissato per ieri.
Invece al rientro in aula, dopo l’ennesima sospensione dei lavori, il presidente Alessandro Romoli ha comunicato che, essendosi interfacciato con l’assessore regionale, la scadenza di ieri «era ordinatoria e non perentoria. Abbiamo quindi un’ulteriore possibilità per arrivare a una scelta condivisa». Ha quindi suggerito, per riuscire a trovare un accordo che possa dare maggiore forza e peso alla voce della Tuscia, all’amministrazione di convocare la commissione dedicata per mercoledì e poi, in prosecuzione del consiglio di ieri, riprendere i lavori il lunedì successivo al fine di arrivare entro le ore 12 di venerdì a licenziare il documento da trasmettere alla Regione.
Come rimarcato dal presidente Romoli a inizio lavori «oggi il dover prendere atto della riduzione di 23 dirigenze scolastiche nel Lazio provoca un sentimento di contrarietà assoluta, anche perché nel tempo la Tuscia ha già subito delle soppressioni».
Criticando poi i criteri della riorganizzazione che «se applicati così come indicati significa che su un totale di 40 reggenze ne dovremo ridimensionare 21», ha avanzato l’intenzione di rivolgersi alla conferenza Stato-Regioni per modificare la norma tenendo conto anche dei parametri soggettivi, non solo di quelli numerici. Quest’anno bersaglio della “ghigliottina” scolastica due istituti: quello del Carmine a Viterbo e quello di Grotte di Castro, già nel mirino lo scorso anno poi salvato.
«Vorrei poter contare sul parere unanime del consiglio, al di là delle bandiere, per salvaguardare le peculiarità di un territorio che ha già dato» l’appello all’assemblea di Alessandro Romoli.