Lo 0,9%. È il rincaro che sarà applicato alle tariffe di Talete. Nella tarda serata di ieri l’assemblea dei sindaci, riunita a Palazzo Gentili, ha dato il via libera all’aumento. Un rialzo contenuto dell’8,2 rispetto all’aumento programmato del 10% che, tenendo conto del 7,3 percento già applicato, riduce la percentuale di conguaglio allo 0,9. A rivendicare la cura dimagrante della tariffazione sono state le amministrazioni componenti la consulta d'ambito per voce dei sindaci di Viterbo e di Tuscania, rispettivamente Chiara Frontini e Fabio Bartolacci.

La prima cittadina del capoluogo ha sottolineato come «le proiezioni derivanti dal nuovo metodo di tariffazione imposto da Arera sarebbero state molto onerose per i cittadini. Abbiamo cercato di limare, di ridurre l’impatto e l’aumento di solo lo 0,9%, a fronte della sommatoria degli investimenti 2024-2029 e dei rincari dei costi energetici, restituisce l’attenzione di un’impronta politica forte che non vuole vessare ulteriormente i cittadini». Con l’appello ai sindaci a votare all’unanimità la delibera.

Invito sollecitato in varie riprese anche dal presidente dell’Egato Alessandro Romoli, il quale ha ammonito: «Se oggi (ieri ndr.) non deliberiamo, dal 1 novembre si va all'aumento del 10%. E se non oggi non apportiamo il correttivo, la percentuale del rincaro non sarà più dello 0,9 ma del 3%».

Ieri, infatti, era l’ultimo giorno utile per approvare la delibera. E da oggi scatta il rincaro. Il dibattito in aula è stato a tratti particolarmente infuocato tanto da richiedere una sospensione dei lavori.

Ieri inoltre si è anche registrato l'ingresso in Talete di alcuni Comuni, tra cui Bagnoregio e Ronciglione, che finora non avevano ancora trasferito il loro servizio idrico alla Spa.

Al momento della votazione alcuni sindaci hanno dato forfait, assentandosi. Tra cui i primi cittadini di Bagnoregio, Caprarola, Valentano, Vasanello e Vitorchiano. Via libera a maggioranza alla delibera, con l’astensione del sindaco di Ronciglione Mengoni che, pur condividendo il lavoro svolto dalla consulta d’ambito, non concorda l’aumento e il sindaco di Soriano nel Cimino Roberto Camilli che ha votato contro.

E con la sottolineatura, che ha strappato l’applauso dei suoi omologhi, della sindaca civica di Montalto di Castro Emanuela Socciarelli che ha rimarcato: «Quando ci sono decisioni importanti da votare, il cerino rimane in mano ai soliti 20-25 sindaci che ci mettono la faccia e prendono schiaffi dai cittadini»