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CIVITAVECCHIA – L’Ater di Civitavecchia compie un passo avanti significativo nel travagliato progetto di demolizione e ricostruzione delle palazzine di via XVI Settembre.
Dopo la risoluzione del contratto con la precedente ditta incaricata, l’ente è pronto a ripartire con una nuova impresa, con l’obiettivo di mettere fine ai ritardi accumulati e garantire una gestione più puntuale dei lavori.
Un cronoprogramma preciso sarà presto definito per evitare ulteriori ritardi, mantenendo invariato il progetto attuale, dato che una revisione comporterebbe tempi incompatibili con le esigenze del territorio.
Il commissario Massimiliano Fasoli, infatti, ha annunciato che, dopo la risoluzione del contratto con la precedente ditta incaricata, sarà stilato un nuovo cronoprogramma dettagliato con l’impresa subentrante. L'obiettivo è evitare ritardi e imprevisti che hanno finora caratterizzato il progetto ereditato dalla precedente governance.
Le operazioni di demolizione e ricostruzione restano confermate nella loro forma attuale, non essendo possibile apportare modifiche significative al piano senza incorrere nella necessità di rifare la gara d'appalto, una procedura che richiederebbe tempi ormai incompatibili con le tempistiche dettate dal Pnrr. Si tratta di un intervento dal valore di 6,4 milioni di euro.
Parallelamente, l’Ater ha avviato un’indagine approfondita per risolvere la questione dei mobili degli ex inquilini delle palazzine, trasferiti tempo fa in un deposito a Pomezia.
Si tratta di un problema annoso, che ha causato non pochi disagi alle famiglie coinvolte, preoccupate per gli eventuali danni subiti dalla loro mobilia.
È stato dato mandato di contattare ogni cittadino per verificare lo stato delle suppellettili e accertare eventuali danni subiti.
Inoltre, l’ente si sta impegnando a trovare una nuova localizzazione per i beni, più vicina a Civitavecchia, in modo da facilitare la gestione e restituire alle famiglie i loro oggetti personali nel miglior stato possibile.
Queste azioni, pur in un contesto di criticità, testimoniano la volontà dell’Ater di procedere con determinazione verso una soluzione per una vicenda che, negli anni, ha assunto tinte grottesche e, come sottolineato dallo stesso Fasoli negli scorsi mesi, a farne le spese sono stati soprattutto le famiglie residenti rimaste in attesa di una ristrutturazione che, ad oggi, non è ancora avvenuta.
Il progetto, quindi, resta in piedi e per quanto riguarda la necessità di completare il 50% dell’opera entro la fine dell’anno l’intenzione del commissario straordinario Fasoli è di chiedere una deroga alla Regione spiegando le difficoltà incontrate per portare a dama una vicenda lunga ormai sei anni.
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